Il Palazzo Gioia ha fatto da cornice per la consegna degli attestati di merito agli studenti del liceo “Oriani” che hanno guidato i visitatori lungo l’esposizione, durante la mostra “I volti del 900”.
In particolare il Generale di Brigata Mauro Prezioso, comandante militare territoriale dell’Esercito in Puglia, ha premiato i giovani che avevano operato nel settore dedicato alla prima Guerra Mondiale, dove era stata allestita la mostra itinerante, edita dallo Stato Maggiore dell’Esercito, intitolata “La Grande Guerra. Fede e valore”.
Un connubio vincente quello tra Esercito, scuola e istituzioni, hanno evidenziato il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli e la dirigente dell’Istituto “Oriani- Tandoi” Angela Adduci, sottolineando il grande entusiasmo che gli studenti hanno mostrato durante tutto il periodo della mostra.
Il Generale Prezioso nel suo intervento ha espresso «viva soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento ed in particolare per il ruolo attivo svolto dagli studenti». Ha evidenziato come il Comando da lui diretto «sia sempre in prima linea per promuovere eventi culturali, sportivi, espositivi, con l’obiettivo primario di coinvolgere i giovani».
Un successo a tutto campo quello della Mostra “I volti del 900” ha sottolineato la curatrice Annamaria Lamonica, visti gli oltre 7mila visitatori che si sono avvicendati nelle stanze di Palazzo Gioia.
La mostra itinerante “La Grande Guerra. Fede e valore” allestita dal Comando Militare Esercito “Puglia” – in occasione del centenario della prima Guerra Mondiale continuerà il suo percorso nelle città pugliesi. Prossima tappa, dal 3 maggio, a San Ferdinando di Puglia.
Non me ne vogliano i signori del cimitero degli elefanti, ma se l'amministrazione comunale dedicasse più tempo nei suoi ODG ad avvenimenti e provvedimenti utili alla Città (vds. : trasporto pubblico, rifacimento manti stradali, passaggi a livello, sottopassi, igiene luoghi pubblici, etc.), sarebbe cosa buona e giusta.
…un ottimo freno al ritmo freddamente tecnologico della vita. Anche la “cultura”, se ben alimentata, se ben esaltata, se ben richiesta, potrebbe diventare una valida fonte di posti di lavoro. I militari, ed io ne so qualcosa, rimangono legati per tutta la vita a quei principi morali ormai del tutto persi, tra i “civili”. Con la sicurezza, specie nelle grandi città, ormai saltata, sarebbe auspicabile e rassicurante vedere un po' dappertutto la presenza delle divise. Il pericolo di “militarizzazione” e di autoritarismo nella società è del tutto remoto, data l'ormai salda impronta democratica italiana. Il grosso problema è dato comunque dalla progressiva trasformazione del “culto della libertà” in quello dell'anarchia e della quasi certezza dell'impunità o della mitezza delle pene.