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Legambiente: «Si sposti l’elettrodotto, ma nel rispetto di tutti»

La Redazione
Elettrodotto
Quella scelta non è «la migliore delle soluzioni. A Corato non esistono zone cuscinetto, se non sulla carta»
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Alla luce delle novità emerse martedì in commissione urbanistica anche Legambiente torna a dire la sua sulla questione elettrodotto. Dopo aver precisato che quella scelta non è «la migliore delle soluzioni» l’associazione ambientalista si dice favorevole per «il timore di assistere ad ulteriori ritardi nella realizzazione dell’opera».

«A Corato – sottolineano – non esistono zone cuscinetto, se non sulla carta. Si faccia chiarezza sulla realizzazione di un’opera che tuteli i diritti alla salute dei cittadini, e dell’intera comunità, nei tempi e nei modi».

Di seguito la nota integrale del circolo coratino

«La situazione dell’elettrodotto da anni coinvolge un intero quartiere che impatta nel contesto urbano creando una serie di situazioni di disagio per un’intera comunità. In questi anni, si sono spesi fiumi di inchiostro: incontri, comunicati, dibattiti, aperti a cittadini e comitati per valutare una soluzione che possa conciliare la salute dei cittadini e l’utilizzo di una linea elettrica essenziale per il sistema.

Tuttavia, al di là di carte, mappe e cartine varie il territorio della nostra città risulta fortemente antropizzato con manufatti di varie dimensioni, pertanto, risulta estremamente difficoltoso individuare un percorso di un nuovo tracciato assolutamente privo di insediamenti, considerando che la nuova tecnologia dell’elettrodotto non è inquinante, ma, per alcuni, potrebbe risultare impattante da un punto di vista visivo e paesaggistico.

Pur non essendo la migliore delle soluzioni in atto, è un percorso che si può perfezionare, implementare, ma il timore di Legambiente è quello di assistere ad ulteriori ritardi nella realizzazione dell’opera, usando un eufemismo sportivo, facendo melina e semmai prendendo il pallone o calciando lo stesso pallone in tribuna, dando la responsabilità a arbitri, avversari e/ o spettatori.

Secondo noi, la prima priorità è quella della rimozione dell’elettrodotto dall’area della 167 di Via Masserenti. La nuova tecnologia dell’elettrodotto minimizza le fonti di inquinamento, ma potrebbe essere eventualmente impattante da un punto di vista paesaggistico, tuttavia, siamo disponibili a presumibili soluzioni alternative migliorative, ma pratiche ed operative senza fare voli pindarici sui massimi sistemi.

Tuttavia, ci preoccupiamo dei diritti dei nostri cittadini, come realtà collettiva e non come mera esigenza individualistica, purché l’opera venga eseguita in tempi rapidissimi.

Sappiamo che l’elettrodotto è una dorsale principale e sembra che dovrebbe essere potenziato per esigenze di servizio non può stare lì dov’è: è completamente inurbato e genera diversi problemi. Quest’opera è più voluta da Terna che dall’amministrazione.

Dalla dichiarazione del sindaco Massimo Mazzillli divulgata dagli organi di informazione, si comprenderebbe che Terna ha richiesto la rettifica del percorso e i vari adeguamenti dei lavori. A Corato non esistono zone cuscinetto, se non sulla carta, pertanto, si faccia chiarezza sulla realizzazione di un’opera che tuteli i diritti alla salute dei cittadini, e dell’intera comunità, nei tempi e nei modi, senza fare meline e strumentalizzazioni, visto che il prossimo anno, in qualsiasi caso, si andrà a votare per le amministrative e le europee.

Se ci saranno veramente dei benefit economici che sarebbero dati da Terna alla nostra municipalità per la realizzazione dell’opera, auspichiamo che ci sia una forma di compensazione con la comunità del quartiere realizzando un’opera pubblica a beneficio della zona.

Legambiente, su questo aspetto, ha mantenuto un approccio scientifico senza dogmatismi, sbalzi umorali, con la schiena diritta, tenendo i piedi per terra e senza farci tirare per la giacchetta».

giovedì 19 Aprile 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 15:54)

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Luigi Cialdella
Luigi Cialdella
6 anni fa

Non ci vogliono scienziati per capire e/o conoscere a fondo il territorio. Una zona scarsamente abitata e priva di aziende è quella che guarda oltre la ferrovia verso via Bisceglie vecchia. Spostare l’elettrodotto su tracciato che passa a 1 o 2 km dallla ferrovia non arreca danno a nessuno. Anni fa si doveva costruire il 3o anello e nulla è stato fatto, quindi se il tracciato si facesse passasse da lì forse riusciremo a completare l’opera senza arrecare danno a nessuno.

Aldo Lotito
Aldo Lotito
6 anni fa

Ma quali voli pindarici?
Dopo 10 anni non si è ancora capito che è stata fatta una scelta su presupposti che si sono poi rivelati completamente sbagliati.
È come aver pensato di costruire un grattacielo sulle sabbie mobili, pensando che non ci fossero, la cosa gravissima è ignorare le reali caratteristiche del territorio è continuare a pensare di costruire li.

Aldo Lotito
Aldo Lotito
6 anni fa

Non ho capito bene se
“…la nuova tecnologia non è inquinante”
o se
“..la nuova tecnologia minimizza le fonti di inquinamento”

maria
maria
6 anni fa

Ho avuto l'impressione che legambiente dica nella stessa dichiarazione tutto e il contrario di tutto…auspico che l'amministrazione voglia anteporre a tutto la salute del cittadino e mi auguro che questa annosa questione non venga strumentalizzata per le prossime elezioni.