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Ospedale unico di primo livello, Gemmato: «Serve un confronto immediato tra sindaci​​»​

La Redazione
Ospedale
Il sindaco di Terlizzi: «C'è necessità di dire la verità alla gente, di chiarire cosa si vuol fare di questo territorio. Lavorerò per istituire una delegazione che si faccia portavoce delle esigenze di tutto il Nord barese»
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«Nulla è stato fatto per i presidi ospedalieri di Terlizzi, Corato e Molfetta: zero investimenti per il potenziamento degli stabilimenti ospedalieri, zero assunzioni, zero percorsi di valorizzazione del personale, zero dialogo con le istituzioni locali, zero servizi per i cittadini, zero passi avanti in termini di offerta di salute». A dirlo è Ninni Gemmato, sindaco di Terlizzi, dopo la diffusione della notizia sulla chiusura dei 39 punti di primo intervento.

«A questo punto – aggiunge – ritengo non sia più rimandabile un confronto immediato con i sindaci, i medici e gli operatori sanitari del Nord Barese. C’è necessità di fare chiarezza, di dire la verità alla gente, di chiarire cosa si vuol fare di questo territorio. Nei prossimi giorni lavorerò per istituire una delegazione che si faccia portavoce delle esigenze di tutto il Nord Barese e chiederò al presidente Emiliano un incontro urgente anche presso gli uffici della Regione Puglia».

Pensando alla sua città ed alla riconversione del Pronto soccorso di Terlizzi in postazione medicalizzata fissa, afferma: «riconvertire il pronto soccorso di Terlizzi in postazione medicalizzata è un errore grossolano da parte di qualcuno che ignora che l’ospedale “Michele Sarcone” è dotato di un pronto soccorso e non di un punto di pronto intervento. Oppure vuol dire che il governatore Emiliano ha deciso cancellare Terlizzi e l’intero Nord Barese dalla mappa della Puglia».

«Sarebbe un atto abnorme, intempestivo e inaccettabile» prosegue il primo cittadino sottolineando l’assurdità di «azzerare in un solo giorno un Pronto soccorso ristrutturato pochi anni fa con l’esborso di diversi milioni di euro. Azzerare un Pronto soccorso che registra circa 11 mila accessi all’anno e che è ancora oggi punto di riferimento per tutto il Nord Barese sarebbe una scelta del tutto immotivata e presa senza alcuna condivisione né con gli operatori né con le istituzioni locali.

I cittadini di questo territorio non sono in condizioni di sostenere lo smantellamento del Pronto Soccorso del “Michele Sarcone” e allo stesso tempo la chiusura dei Punti di primo intervento di Ruvo e Giovinazzo. Quel che è più grave è il fatto che Emiliano si sia preso gioco della buona fede di medici e operatori sanitari che finora attendevano scelte di ben altro tenore, scelte che dovevano riguardare l’individuazione di un presidio ospedaliero di primo livello a servizio di tutto il Nord Barese.

Questo era l’impegno preso con la Carta di Ruvo che lo stesso governatore sottoscrisse a ottobre 2016 – conclude Gemmato – E invece dopo un anno e mezzo di totale silenzio si decide di colpire ancora una volta un territorio che conta quasi 200 mila abitanti e che resta privo di servizi essenziali, primo fra tutti l’Utic».

venerdì 13 Aprile 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 15:57)

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Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
6 anni fa

Poi, ci si lamenta che i maggiori fondi in campo sanitario vadano al Nord, per non parlare del turismo medico, a cui sono costretti migliaia di cittadini pugliesi, per potersi curare decentemente negli ospedali della Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria. Complimenti al Sindaco di Terlizzi che constato l'unico a cui sta a cuore questo problema, anche se interessato per la non riduzione delle funzioni dell'ospedale della sua Città. Per quanto riguarda il ns Comune constato la completa assenza di quest'importate problema in qualsiasi discussione politica cittadina.