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Tanti coratini nei reparti oncologici: a che punto è il registro tumori?

La Redazione
L'open day di "Onda d'urto"
Onda d'urto: «è tutto fermo, manca la collaborazione. Abbiamo un progetto (presentato al sindaco) per la geolocalizzazione dei casi di tumore: solo sapendo dove c'è un'alta concentrazione si può avviare lo studio delle cause»
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«Abbiamo un “registro” di tutte le persone morte a causa di un tumore nella nostra città? Possibile che gli ospedali oncologici di riferimento del nostro territorio (ma anche in Piemonte, per esperienza personale) siano pieni di coratini?» A chiederselo è Krizia Masciavè, una giovane donna, già laureata al Politecnico di Torino. Le sue però, sono anche le domande di tanti, di molte fra le persone che hanno perso un parente o un amico sempre a causa della stessa malattia.

«Gentilissimi coratini e non solo – scrive Krizia – prendo la parola sperando di richiamare l’attenzione su uno dei più dolorosi e quotidiani temi del nostro tempo: “Il sig. Cancro”. Colui che nella maggior parte delle famiglie coratine (e non solo) sta entrando a far visita e nel giro di poco tempo purtroppo porta via gli affetti più cari.

La mia domanda è rivolta a tutti coloro che hanno avuto una esperienza dolorosa di questo genere o anche a coloro che vogliono approfondire la radice di questa sconvolgente realtà.

Abbiamo dunque un “registro” di tutte le persone morte a causa di un tumore nella nostra città? Possibile che gli ospedali oncologici di riferimento del nostro territorio (ma anche in Piemonte, per esperienza personale) siano pieni di gente della nostra città? Cosa abbiamo di diverso dai paesi limitrofi?

Abbiamo mai cercato di capire fino in fondo se, andando oltre il famoso “stress” che spesso maschera alcuni sintomi di una patologia ben più grave, esiste una verità ancora a noi tutti nascosta che invece continua a mietere vittime, con età media di 50anni, giorno dopo giorno?

Purtroppo il dolore segna e scava profondamente l’animo e la vita di chi vive un dolore così grande. Il mio più grande desiderio è che questo dolore possa essere la spinta motrice che più occorre per smuovere vite paralizzate dallo stesso e poter sperare di fare qualcosa di concreto. Grazie per la vostra attenzione».

In città a parlare della creazione del “registro tumori” (oltre che a realizzare diverse giornate di prevenzione) dal 2015 è stata l’associazione Onda d’urto uniti contro il cancro.

Al presidente, Domenico Ungari, abbiamo chiesto gli ultimi aggiornamenti a riguardo: «è tutto fermo – dichiara – Più volte abbiamo proposto all’amministrazione di istituire un registro dei tumori a livello comunale. Abbiamo un progetto (presentato al sindaco) che prevede la geolocalizzazione dei casi di tumore sul territorio coratino perché siamo convinti che solo sapendo dove è presente un’alta concentrazione si può avviare lo studio delle cause».

Di fatto però «è tutto fermo – aggiunge Ungari, contattato dalla redazione di CoratoLive.it – Abbiamo cercato anche la collaborazione dell’associazione medico scientifica coratina che riunisce tutti i medici e pediatri di Corato». Nel mese di febbraio dello scorso anno fu anche Francesco Schittulli, oncologo prima che politico, a ribadire l’importanza del registro e della collaborazione tra istituzioni e medici.

Eppure Ungari ancora si domanda: «dove sono le riunioni con le associazioni e il Comune per discutere il profilo della salute cittadino? Dove sono le centraline Arpa per la qualità dell’aria? Manca la collaborazione vera. Al momento ci sembra che siano state solo becera propaganda, tutte cose promesse e non mantenute, spot elettorali».

martedì 20 Marzo 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 17:22)

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Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
6 anni fa

Condivido pienamente quanto denunciato. C'è sì l'urgente necessità del registro dei tumori, nonché di una informazione adeguata alla prevenzione.
Ci sono già gli strumenti amministrativi indispensabili per ridurre i rischi, solo non vengono applicati. A ciò bisogna aggiungere una certa negligenza della gente e, purtroppo, anche dell'associazionismo a spingere per migliorare la situazione.
Per esempio, perché aspettare oltre a delocalizzare l'elettrodotto nella zona cuscinetto dove l'antropizzazione è pressoché nulla rispetto a quella in cui insiste oggi la linea? Purtroppo il diritto alla salute è ostacolato sempre di più da interessi particolari di cui la politica è specchio, e talvolta comodo alibi e paravento.

Faretra luigi
Faretra luigi
6 anni fa

A cosa serve l'ufficio registri ad un comune che ha tante cose a cui pensare A cosa serve controllare i dintorni e le vecchie discariche di Corato le antenne che abbiamo in paese l'elettrodotto.ecc.ecc. Vergognatevi. Faccio un appello alla neo senatrice Piarulli che prenda a cuore questo problema.spero che qualcuno venga a fare dei veri controlli e si cominci a capire cosa c'è di vero . non lo dico io ce lo chiedono i centri oncologici perché oltre al numero elevato e anche la rarità dei Tumori che colpisce questo paese

Er Pupo
Er Pupo
6 anni fa

Ricordiamo che lo smodato uso del cellulare, vari tipi connessioni wireless, le antenne di telefonia mobile sono molto nocivi per la salute umana, anche gli apparati indoor come modem
outer sono un rischio per la salute umana se utilizzati in connessione wireless, molta gente è inconsapevole, ma gli ambienti indoor dovrebbero essere liberi da questo tipo di inquinamento

Torelli Marisa
Torelli Marisa
6 anni fa

Ho posto la stessa domanda al mio medico di base, chiedendogli se era consapevole che la durata di vita nel nostro comune, era piu' breve di quelle del circondario? La risposta: Non è vero. Io ho un bel gruppo di pazienti anziane e in buona salute. Quindi, se anche i medici ignorano il problema, a chi tocca togliere questo velo di omera? A corato si vive di meno, basta guardare i necrologi.

Ss
Ss
6 anni fa

Nel1997'anniamo ricoverato mio padre nel reparto oncologico di Casa Sollievo Della Sofferenza,a San Giovanni Rotondo.E
Un medico Si domandava
Perché tanti coratini ricoverati per tumore nel loro ospedale.Quindi non è un problema di questi giorni.

Angela  Mazzilli  Ventura-Corato
Angela Mazzilli Ventura-Corato
6 anni fa

Ci dovrebbe essere una mobilitazione popolare massiccia per “cose” del genere, così importanti, le più importanti in assoluto. Invece no ; tutti impegnati a cercare nuovi “amici” sui social (non importa che non hai la più pallida idea di chi siano) piuttosto che pensare alla propria salute, senza della quale siamo definitivamente “spacciati”. Poveri noi…

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
6 anni fa

Iniziative come l'istituzione di registri o database che inglobino dati che possano consentire l'individuazione della natura dei tumori sono giuste e necessarie. Ma senza prevenzione, senza centri oncologici specializzati e senza medici e tecnici che li facciano funzionare servirebbero a ben poco. Invece di smobilitare le attuali infrastrutture ospedaliere perché non trasformarle, per l'appunto in centri di prevenzione e cura, perchè non investire in salute invece di favorire le strutture private(basti pensare che per una colonscopia di vogliono circa tre mesi). Non aggiungo altro. Lancio solo un appello al Pres. della Regione: oltre ad interessarsi a chi sarà il prossimo segretario del partito democratico, cerchi di risolvere queste questioni più terrene dei suoi corregionali.

Marina Giaconelli
Marina Giaconelli
6 anni fa

Condivido pienamente quanto denunciato,c'è una crescita incredibile di persone ammalate di tumore,basti pensare che un radiologo dell ospedale di Corato mi ha confermato che ogni giorno o quasi c'è una diagnosi di tumore(in particolare al seno ).basta recarsi all ospedale di Barletta e vedere che ci sono tantissimi coratini che stanno facendo la chemio,,,,,,,,.c'è qualcosa che non va nel paese.

Maria Elisabetta Liuzzi
Maria Elisabetta Liuzzi
6 anni fa

Per favore, aiutate gli ammalati di tumore a capire cosa non va, io ho avuto un tumore al seno debellato con mastoplastica e mi sto curando con il Tamoxifene, spero di farcela, ho paura, ma alla gente non frega niente, a chi non ha toccato con mano non sa cosa significa lottare x vivere e vivere x capire per quale motivo mi sono ammalata!!! Oltretutto ho fatto già appello a chi volesse aiutarmi a pagare visite specialistiche nutrizionali oncologiche, x migliorare la qualità di vita visto che sono in Menopausa indotta e non ho possibilità economiche. Grazie. Forza Guerrieri dobbiamo Vivere………

Maria Elisabetta Liuzzi
Maria Elisabetta Liuzzi
6 anni fa

Costituire una Breast Unit fra medici è già difficile, la sto provando in prima persona, figurarsi una collaborazione tra oncologi ed istituzioni !!! Basta avere Volontà e Cuore (Umanità) per cercare le cause e trovare la “cura”.
Qualcosa a Corato sta seminando morte e nessuno fa niente, per paura, menefreghismo o negligenza !?!?
Sono stata operata di carcinoma mammario 3° stadio, ciò significa che con il Tamoxifene avrò possibilità di
sopravvivenza pari al 90%, ma ci crederò quando passeranno 10 anni, fino ad allora vivo giorno per giorno.
Cercate le cause per coloro che non ci sono più ma soprattutto per coloro che stanno combattendo……..