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Anche a Corato “L’ora della terra”

La Redazione
Palazzo di Città
Sabato 24 marzo, in occasione dell'evento internazionale del Wwf, saranno spente le luci per 60 minuti piazza Cesare Battisti, su Piazza Matteotti e su Palazzo di Città
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Su piazza Cesare Battisti, su Piazza Matteotti e su Palazzo di Città sabato 24 marzo calerà il buio, dalle 20.30 alle 21.30: è il modo per sottolineare la partecipazione di Corato all’evento internazionale del Wwf “Earth Hour 2018 – L’ora della terra”, 11esima edizione della più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico.

«Le luci si spegneranno per un’ora anche quest’anno – spiega il Sindaco Massimo Mazzilli – a Corato ed in migliaia di altri luoghi del globo, dal Pacifico alle coste atlantiche.

La nostra amministrazione comunale è da sempre in prima linea nelle questioni ambientali (raccolta differenziata, riciclo, energia pulita) e per questo abbiamo voluto aderire ancora una volta all’invito del Wwf. La partecipazione all’iniziativa si fonda sulla semplicità ma al tempo stesso sulla significatività di un gesto: spegnere l’illuminazione di alcune aree della città (ma i cittadini potranno aderire spegnendo le luci nelle proprie case o attività commerciali) partecipando in questo modo ad una iniziativa di forte valenza simbolica. È un’occasione per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti nella sfida globale al cambiamento climatico, che nessuno può pensare di vincere da solo».

Le aree prescelte dall’amministrazione comunale per aderire all’ “ora della terra” sono quelle di piazza Cesare Battisti e piazza Matteotti, oltre che lo stesso Palazzo di Città: per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30 di sabato 24 marzo, le luci della pubblica illuminazione saranno spente, e la comunità coratina sarà idealmente connessa con il resto del Pianeta nella considerazione dei grandi problemi ambientali, dal cambiamento climatico alla perdita della biodiversità: «nel nome della vita, del benessere e soprattutto del futuro di tutti noi».

lunedì 19 Marzo 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 17:30)

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 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Il senso di impotenza del comune cittadino dinanzi ai problemi dell'inquinamento, del sovrappopolamento, dei rifiuti, del riscaldamento globale, è di doppia lettura: l'angoscia da una parte, l'indifferente fatalismo, dall'altra. Il secondo sentimento è decisamente prevalente: la Natura, cioè quel “quid” che si è installato sul nostro pianeta, sa bene che la fine della terra è abbastanza prossima, ma sa pure che, anche se grande colpa ne ha il suo figlio prediletto, cioè l'uomo, è il progressivo spegnimento del sole, che allargherà il suo nucleo fino ad inglobarci, la causa principale. Altro non può fare se non spingere l'uomo a cercare nuovi spazi fuori dalla terra, con la speranza che essi esistano e che l'uomo riesca a continuare lì la vita, cioè l'esistenza della Natura stessa.