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Elettrodotto, De Benedittis: «Il Comune accetterà l’offerta mediocre di Terna?»

La Redazione
Alcuni tralicci dell'elettrodotto di via Massarenti
«Terna riconosce l'esistenza di un danno ambientale e che fa? Elargisce una ridicola misura compensativa di 100mila euro iva inclusa. I consiglieri comunali fermino il gioco» scrive De Bededittis
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Domani al Palazzo di città si torna a parlare di elettrodotto: Tommaso Loiodice e Pasquale Pomodoro, rispettivamente presidenti delle commissioni urbanistiche e affari istituzionali, hanno fissato per domani alle 17 la riunione congiunta in cui si parlerà della “Proposta di nuova convenzione e protocollo di intesa” inviata da Terna, la società che gestisce il servizio.

A mettere in luce alcuni dei rischi della vicenda, è Corrado De Benedittis che già in passato ha avuto a cuore i vari passaggi del progetto.

«Il Comune di Corato – scrive – dovrebbe dichiarare testualmente: “che lungo le aree potenzialmente impegnate dai tracciati individuati e dalle proposte di varianti non vi sono abitazioni/edifici/recettori, che non consentirebbero la realizzazione dell’intervento ove autorizzato”: un palese falso».

Di seguito la nota integrale di De Benedittis

«Torna alla ribalta dell’attenzione il problema elettrodotto della 167 di Corato che ho seguito passo passo al fianco dei Comitati cittadini di lotta, in qualità di responsabile della Caritas cittadina, nei passati anni. Torna, ma i cittadini e le cittadine di quel quartiere non sono mai andati via e hanno continuato drammaticamente a patire la presenza di tralicci dell’alta tensione con gravi conseguenze su salute e benessere.

Terna, la società di gestione delle linee elettriche in Italia, propone al Comune di Corato un nuovo protocollo d’intesa da sottoporre alla ratifica del Consiglio comunale.

Triste verità: nulla di significativo è cambiato rispetto al precedente protocollo di ben dieci anni fa, incautamente firmato dall’amministrazione dell’epoca, se non l’introduzione di un tipo di traliccio compatto, peraltro già previsto e la revisione della collocazione di circa tre pali per motivi idrogeologici.

C’è di peggio, il Comune di Corato dovrebbe dichiarare testualmente: “che lungo le aree potenzialmente impegnate dai tracciati individuati e dalle proposte di varianti non vi sono abitazioni/edifici/recettori, che non consentirebbero la realizzazione dell’intervento ove autorizzato”.

Un palese falso, se è vero com’è vero, che l’intero progetto di spostamento dell’elettrodotto si è bloccato proprio per la legittima opposizione degli abitanti e dei soggetti economici che abitano, vivono e lavorano lungo quelle aree e di cui ora si chiede di dichiararne la non esistenza. Assurdo!

Una novità c’è: Terna riconosce l’esistenza di un danno ambientale e che fa? Elargisce una ridicola misura compensativa di 100mila euro iva inclusa, che quindi sarebbero 75mila euro al netto, con cui si tenta, più che altro, di comprare la dignità di un quartiere, di una città e di una comunità che per decenni hanno lottato per il riconoscimento del diritto alla salute di tutti e tutte nessuno e nessuna escluso! Una vicenda molto triste in cui perde l’intera Corato.

Se poi vediamo la “relazione fotografica”, allegata al “Piano tecnico delle opere”, ci rendiamo conto che si tratta di foto vecchie di almeno dieci anni, rispetto a cui la realtà dei luoghi è profondamente mutata. Di qui, si capisce quanta superficialità ci sia dietro tutto ciò e quanto bassa sia la considerazione dimostrata verso cittadinanza.

Ora, il dilemma drammatico è: accettare un’offerta mediocre, al ribasso che ignora almeno dieci anni di lotte portate avanti da persone libere e solidali oppure dire di no a questa vergogna che Terna propone a un Comune assente e immobile sapendo noi, invece, che ci si deve salvare tutti insieme?

Mi rattristano i termini trionfalistici con cui il sindaco, che pur stimo, annuncia questa proposta di Terna. Una proposta che a me suona, invece, come un insulto alla Città.

Di contro, mi scuote profondamente, fin nelle viscere, la voce tremante e angosciata di chi, da sempre, vive nella 167 ed è messo oggi alle strette da un progetto di spostamento dell’elettrodotto che è il peggiore dei progetti possibili. Corato merita di più. È ignobile dover scegliere tra cittadini perché i diritti sono uguali per tutti.

I consiglieri comunali fermino il gioco. Lascino all’ormai prossima amministrazione e al sindaco che verrà il diritto e la responsabilità di scegliere e soprattutto la possibilità di giocare una partita tutta diversa che non divida cittadini e quartieri ma che detti a Terna condizioni e modalità di soluzione immediata del problema. La dignità di una città viene prima. Lo diremo, ci dovranno ascoltare e ci ascolteranno».

domenica 18 Marzo 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 17:30)

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Aldo Lotito
Aldo Lotito
6 anni fa

Esiste, ne sono certo, la soluzione tecnica adeguata al nostro territorio, la società terna ha competenze e tecnologie per adeguare le sue esigenze ad ogni realtà territoriale. Ho fiducia nell'orgoglio della mia città, che non può svendersi per pochissimi spiccioli.
Uno scatto di autentico orgoglio, unito ad obbiettivo chiaro e davvero condiviso, eliminera' ogni conflitto risolverà il problema in tempi certi e dara' alla nostra città quello che davvero merita.

Maria
Maria
6 anni fa

Sarebbe necessario un segnale forte di tutta la cittadinanza perché questa annosa questione riguarda tutti e non solo i residenti delle zone direttamente interessate… Ma si sa..l'italiano sa lamentarsi e non agire!
La salute di tutti ha la priorità su qualsiasi altra cosa e questo dovrebbe essere in primis il 'faro ' degli amministratori!