Ci sono mille modi per tenere vivo nel cuore il ricordo del proprio paese di origine. C’è chi punta sul cibo e chi sul carnevale.
Filiberto D’Imperio, per esempio, non ha dubbi: è un «coratino emigrato» come lui stesso si definisce, un carabiniere con la grande passione per il carnevale coratino. Lo ha esportato a Simeri Crichi, un piccolo paese dell’entroterra calabrese.
Con non poche difficoltà è riuscito a mettere insieme diverse realtà, sia le istituzioni che le scuole e le associazioni, dando vita ad una sfilata di carri e gruppi mascherati.
Quella del 2018 è stata la seconda edizione del “Simeri Crichi Carnival” di cui è direttore artistico. «Sto provando a innestare nella cultura locale il colore del Carnevale che tanto aiuta a creare, a fare, a essere un po’ burloni, a diventare belle persone, uomini e donne migliori» commenta D’Imperio.
Numeri di tutto rispetto per una manifestazione che sta mettendo i primi passi: «a sfilare c’erano sette gruppi di cui tre con il carro. Un totale di circa cento figuranti: considerando che nel centro del paese vivono circa 2500 persone, credo sia un buon risultato. Simeri Crichi si estende tra la collina e il mare, in totale siamo circa 5mila».
Perché proprio il carnevale come strumento di aggregazione?
Di sicuro non è l’unico: vivendo lontano da Corato si capiscono tantissime cose, si apprezza sempre di più quello che si lascia. Partendo ho portato con me quanto di più bello e sano mi è stato insegnato nella mia città natale. Qui a Simeri Crichi sono molto attivo dal punto di vista sociale, sono presidente della Scuola Calcio del paese, partecipo anche a delle rappresentazioni teatrali in parrocchia e aiuto altre associazioni a organizzare iniziative anche di portata regionale.
Io sono cresciuto con la nostra bellissima cultura coratina: il carnevale è una occasione di allegria che abbatte le differenze, mescola grandi e piccini senza fare troppe domande. Consente di mettersi in gioco e divertirsi. Crea occasioni di cui società del nostro tempo ha bisogno: noi coratini senza quei momenti di sano e colorato divertimento non sappiamo stare».
Non resta che provare a costruire un ponte solido con il Carnevale coratino ed i suoi organizzatori, tanto più guardando alla 40esima edizione del 2019. «Sarebbe bellissimo, anche se le proporzioni sono molto diverse in termini di grandezza degli eventi – conclude D’Imperio – Mi piacerebbe che i calabresi scoprissero cosa è davvero il Carnevale coratino.
Costruire un ponte e percorrerlo insieme sarebbe una esperienza tanto utile quanto costruttiva. La Puglia come il Nord e la Calabria come la Puglia: per me da qui giù è così».
Il video
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Come ex presidente della Pro Loco di Corato, sono fiero della tua persona,
Bravo e il cuore di Corato batte in te come in tutti i coratini sparsi nel mondo
che non dimenticano la nostra bella Corato. Ugo Zonni.
Non ti arrendere e vai avanti. Complimenti.
Complimenti…..il cuore coratino batte ovunque e non si smentisce mai!!!!