Attualità

Comunicazione e disturbi nel linguaggio dei bimbi, tutto quello che c’è da sapere

La Redazione
Bambini a scuola
Tutti i bambini «sono uguali ma al tempo stesso ogni bambino ha una sua diversità, una sua peculiarità e delle difficoltà che, se affrontate con la giusta metodologia, possono essere risolte»
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“Uguali… ma diversi. Salta l’ostacolo”. Si intitola così il convegno organizzato dalla scuola “Fornelli” sull’importanza della comunicazione come chiave di lettura per capire i bambini, in classe e in famiglia.

«Esistono vari tipi di comunicazione così come, talvolta, insorgono varie difficoltà che il genitore non sa come gestire e affrontare. Oggi in una società in cui la tecnologia la fa da padrone tendendo ad allontanare e talvolta a sminuire le relazioni interpersonali, nasce l’esigenza di affrontare le varie sfaccettature della comunicazione attraverso una chiave di lettura scientifica che possa essere da supporto sia ai docenti che alle famiglie». Da qui l’idea del convegno in programma per domani, venerdì 19 gennaio, alle 17.30 nel teatro comunale.

Tutti i bambini «sono uguali ma al tempo stesso ogni bambino ha una sua diversità, una sua peculiarità e delle difficoltà che, se affrontate con la giusta metodologia, possono essere risolte» precisano dalla scuola.

Sul palco del comunale – insieme alla giornalista Mariagreca Colamartino che modererà l’incontro – saliranno esperti, medici, psicologi e docenti: relazioneranno sui vari ambiti della comunicazione fino ad arrivare ai disturbi più comuni del linguaggio. Per aiutare i genitori a capire meglio i propri figli si lascerà spazio al dibattito finale in cui si potranno formulare domande su dubbi e problematiche.

giovedì 18 Gennaio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 21:18)

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 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Credo che sia un ennesimo incontro tematico, che non approderà ad alcunché. Si cerca di fermare un regresso iniziato oltre cinquant'anni fa: le prime contestazioni giovanili, scimmiottando l'estero, che hanno cominciato a creare una barriera generazionale e, continuando, i primi telegiornali all'ora di pranzo, i veri distruttori del dialogo in famiglia. Ora la tecnologia, quando diventa esasperata come lo è adesso, spinge sempre di più all'isolamento. La famiglia, dove esisteva il “calore”, era sostanzialmente povera, priva di risorse: era quella condizione a spingere a sentirsi uniti e a collaborare. Il benessere economico diffuso, richiede mezzi che solo il progresso può dare. Ma una volta che è stato inventato tutto ciò che è veramente utile, si ripiega poi al superfluo, al dannoso.

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
6 anni fa

Esimio,non posso far altro che essere daccordo con questa cruda analisi.
Anche se i convegni informativi non fanno male a nessuno, le vere soluzioni al disagio giovanile (dai sette anni ai 18 ed oltre), senza ombra di dubbio, sono la famiglia e la scuola ( quella dove trovare una sana autorità e il rispetto tra docenti e studenti).

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Ringrazio Amedeo. Esimio? Sono stato sempre modesto (e proprio per questo ho perso dei bei “treni”, sul lavoro). Sicuramente i convegni non fanno male. Ma nemmeno bene, se si limitano ad una sequela di parole retoriche, divise fra i vari relatori. Il danno più grave è quello di sviare le persone dal vero impegno, che si attua direttamente, e non limitandosi ad ascoltare passivamente ciò che raccontano gli altri. Gentile Amedeo, se ci troviamo in questa non invidiabile situazione è anche perché, da noi, la teoria prevale sulla pratica, e il “si dovrebbe fare” è più importante del “si fa”. Far dialogare, in famiglia? Non ci si può limitare ad invitare a farlo: occorre provocatamente non trasmettere più programmi tv, dalle 1230 alle 1400. E' un esempio. Cordialità.