Attualità

Mons. D’Ascenzo è vescovo: «Papa Francesco ha colto l’ordinarietà della mia storia»

La Redazione
close
Il saluto di Sua Eccellenza Don Leonardo alla diocesi Trani Barletta Bisceglie
"Il Papa, da buon gesuita, conosce il senso profondo del discernimento e ha avuto fiducia in me", ha detto. Alla fine della lettera saluta tutti come "Don Leonardo"
scrivi un commento 1243

Il Palazzetto dello sport “Spartaco Bandinelli” di Velletri era gremito, c’erano centinaia di fedeli appartenenti alla diocesi d’origine di Mons. Leonardo D’Ascenzo e altrettanti son giunti nel Lazio dalla diocesi presso la quale don Leonardo espleterà il suo mandato. Ieri è stato ordinato vescovo nella cerimonia presieduta dal pastore di Velletri-Segni, Mons. Apicella. Il monsignore valmontonese, ha ricevuto ieri il titolo di arcivescovo per l’incarico che gli è stato assegnato nell’arcidiocesi di Trani – Barletta – Bisceglie.

“La mia è una storia che nasce nell’ordinario”, ha detto mons. D’Ascenzo al termine della cerimonia. “Papa Francesco ha colto l’ordinarietà della mia storia, da buon gesuita conosce il senso profondo del discernimento e ha avuto fiducia in me”. Il nuovo vescovo ha abbracciato tutto il Palazzetto con un giro tra gli spalti per salutare tutti i partecipanti che lo hanno accolto commossi e con un lunghissimo applauso. Non è mancato, ancora una volta, il riferimento a don Tonino Bello, modello ispiratore del suo cammino episcopale.

Nelle settimane scorse D’Ascenzo ha anche scelto il suo motto ed il suo stemma, nel quale vi è un esplicito riferimento simbolico alla sua terra d’origine: Valmontone. “Messis Quidem Multa” è il motto che campeggia alla base dello stemma. La frase è ripresa dal vangelo di Luca (Lc 10,2) “laddove l’Evangelista riporta le parole di Gesù che, individuati altri settantadue discepoli, prima di inviarli in tutte le direzioni per predicare la Parola di Dio alle genti, rammenta loro che “La messe è molta ma gli operai sono pochi. Pregate perciò il padrone del campo perché mandi operai nella sua messe” riporta un comunicato dell’arcidiocesi.

“Al centro le colline e la valle – prosegue la nota – sono un riferimento al paese natale Valmontone, città adagiata su vari colli e valli, Vallis montanae. La stella piccola, che sovrasta il paesaggio, è riferita a don Leonardo in quanto richiama il cielo stellato dei tanti campi scuola estivi, passati in tenda, che hanno segnato la sua storia vocazionale. Una strofa della preghiera che tutte le sere veniva cantata attorno al falò recita: “Quante stelle, quante stelle… dimmi Tu la mia qual è. Non ambisco la più bella, basta sia vicino a Te!” In alto, la stella a otto punte, richiamo alle Beatitudini, simboleggia Gesù: “Io sono la radice e la stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino”.

lunedì 15 Gennaio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 21:26)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti