Attualità

All’Oriani-Tandoi un progetto contro la dispersione scolastica

La Redazione
La preside Adduci
Il progetto, illustrato questa mattina agli studenti, si rivolge ai ragazzi del primo biennio e del primo anno del triennio di scuola secondaria di II grado e si articola in diversi moduli in sintonia con le discipline curriculari
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L’istituto “Oriani-Tandoi” ha ottenuto dal Miur l’autorizzazione del Pon Obiettivo specifico 10.1 – “Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa” – Azione 10.1.1 “Interventi di sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità”, finanziato dai fondi strutturali della Comunità Europea.

Il progetto, illustrato questa mattina agli studenti e da presentare nel pomeriggio alle famiglie, si rivolge ai ragazzi del primo biennio e del primo anno del triennio di scuola secondaria di II grado e si articola in diversi moduli, tutti in piena sintonia con le discipline curriculari: Judo: il metodo della gentilezza, Dai banchi di scuola al palcoscenico, Il labirinto delle parole: metto in “fila” i miei pensieri (per gli studenti del Liceo); Danzaterapia: l’uso del movimento per l’espressione delle emozioni, English plus, Viaggio nel gusto, Let’s Play in… matematica (per gli studenti dell’IPC).

«Grazie ai moduli inseriti in questo progetto Pon – afferma la preside Angela Adduci – potremo offrire ai nostri alunni, in aggiunta al curricolo, già di per sé valido, ulteriori opportunità finalizzate a perseguire il successo formativo di ciascun alunno. L’obiettivo che da sempre l’ “Oriani-Tandoi” si prefigge, è quello di formare e far crescere i nostri ragazzi nel modo migliore».

lunedì 18 Dicembre 2017

(modifica il 22 Luglio 2022, 22:48)

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 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Quando sento parlare di insegnamento non posso esimermi, io che ho frequentato la scuola presassantottina, di sottolineare, pur non essendo affatto un nostalgico, le enormi differenze fra il prima e il dopo. Le teorie moderne, che considerano la realtà formata da schemi fissi (“è così” o “deve andare così”), non tengono conto dell'abnorme divario fra “ciò che dovrebbe essere” e “ciò che è”. Se non fosse così e si seguissero le indicazioni che i vari (e troppi) progetti perseguono, la nostra sarebbe una società idilliaca. L'obiettivo è far crescere i “nostri” ragazzi nel modo migliore: il fine educativo della scuola in generale è invece quello di far crescere “tutti” i ragazzi nel modo migliore, per evitare differenze fra studenti.