La 25esima edizione

“Puliamo il Mondo” tra l’Alta Murgia e la via Francigena

​Ingrid Vernice
“Puliamo il Mondo” tra l'Alta Murgia e la via Francigena
«Prevenire è meglio che smaltire» è la filosofia che Legambiente da anni cerca di insegnare ai cittadini
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“Puliamo il Mondo” quest’anno ha scelto via Castel del Monte per spegnere le sue prime 25 candeline: una zona che, simbolicamente, rappresenta il collegamento con l’Alta Murgia e la via Francigena.

La partecipazione della cittadinanza è stata alta; oltre a quello dei volontari e dei bambini, è stato importante anche il contributo dei ragazzi del centro di prima accoglienza di Corato, che, per il secondo anno consecutivo, hanno dimostrato il ruolo di aggregazione garantito dalla manifestazione.

«Il progetto si articolerà in più tappe che coinvolgeranno le scuole, resta da definire il tutto nella prima settimana di ottobre» ha commentato l’assessore all’ambiente Luigi Musci.

Novità per la raccolta differenziata
«Corato è uno dei comuni virtuosi, per quanto riguarda i rifiuti abbiamo cominciato a fare differenziata sin dagli anni ottanta, oggi abbiamo una buonissima raccolta porta a porta che ci ha portato risultati soddisfacenti ed incoraggianti oltre il 79%. L’intenzione è quella di aprire altri due punti di raccolta, in modo da servire l’intera comunità. I fondi europei ci aiuteranno a raggiungere tale obiettivo». Così il sindaco Massimo Mazzilli ha annunciato la prospettiva di avere in città ben 4 punti di raccolta.

Cosa fare per migliorare?
«In Puglia quest’anno abbiamo raggiunto un risultato clamoroso con la manifestazione Puliamo il mondo. I numeri parlano chiaro con un sensibile incremento degli eventi, triplicati rispetto allo scorso anno. Questi dati non possono che riempirci di gioia» ha detto il presidente regionale di Legambiente Francesco Tarantini. «Un ulteriore passo in avanti – ha aggiunto – sarebbe quello di ridurre la quantità di secco residuo, l’indifferenziato per intenderci, in modo tale da favorire un’economia circolare e rigenerativa dei rifiuti. Alla base di questa aspettativa c’è l’idea che qualunque tipo di scarto possa diventare utile per qualcun’altro. L’invito che rivolgo ai cittadini è quello di sviluppare un maggiore senso di responsabilità; l’Asipu e l’amministrazione non possono fare molto contro l’inciviltà a parte introdurre sanzioni più pesanti per i furbetti del sacchetto selvaggio».

Il circolo “Vassallo”: «Chi inquina non ha ancora compreso la pericolosità delle proprie azioni»
Puliamo il Mondo ha toccato quota 25 in Italia ed a Corato siamo alla 22esima edizione; l’augurio migliore che si possa fare? Che sia l’ultima! Ma si può pensare che a noi ambientalisti possa far piacere ammirare lo scempio della propria società? Un doveroso ringraziamento va all’amministrazione Mazzilli che anche quest’anno ha voluto l’iniziativa, un grazie all’assessore Musci ed un grazie alla dottoressa Rosito, assessore alle politiche sociali che con estrema competenza legata ad altrettanta umanità segue il mondo delle associazioni e del volontariato.

Per carità, Corato è un comune virtuoso, per quanto riguarda i rifiuti abbiamo cominciato a fare differenziata sin dagli anni ottanta (ricordate le campane per la raccolta del vetro in paese), oggi abbiamo una buonissima raccolta porta a porta che ci ha portato risultati soddisfacenti ed incoraggianti. Purtroppo il buon lavoro dell’amministrazione, dell’Asipu e della maggioranza dei cittadini è reso più complesso da una piccolissima minoranza di “sportivi” che continuano ad esercitarsi nel “lancio del sacchetto selvaggio”, specialmente nei tratti di uscita del paese. Probabilmente non hanno ancora inteso la pericolosità di quel gesto, per l’Ambiente e l’umanità. Occorre trovare il modo di informarli!

Purtroppo il problema dei rifiuti è diventato di interesse globale, oggi in circa 120 Paesi al mondo si fa quello che noi facciamo in Corato, compresi i paesi dell’est Europa, i quali tra l’altro hanno il problema dei rifiuti illegali. È già da qualche decennio che il Pianeta ha cominciato a mandarci segnali allarmanti, non può continuare a digerire tutto, occorre riflettere sui diversi aspetti del degrado ambientale discutendo sulle questioni culturali e politiche che mettono a rischio la vita stessa del Pianeta.

Occorre riflettere sulle correlazioni tra disastro ambientale e disastro sociale, piuttosto che sulla privatizzazione del Terra, dove il 50% delle risorse economiche è in mano all’1% della popolazione. L’ecologia non può più continuare ad essere sottomessa all’economia! Tutti noi temiamo i disastri ambientali, ma poco facciamo per prevenirli (vedi disastro idrogeologico Livorno), anzi continuiamo a cementificare per l’interesse di pochissimi. Il rispetto per l’Ambiente deve essere amore per il nostro Pianeta, va trasmesso, insegnato, appreso ed interiorizzato fin da bambini, prima di addomesticarci al cemento.

Il tema di quest’anno “Non ci vuole un mito per sostenere il mondo” rappresentato proprio dai tanti bambini presenti all’iniziativa, ci rammenta che se ognuno di noi facesse un poco, tanto si potrebbe fare. Legambiente vuole che tutela ambientale e tutela sociale siano la stessa cosa,a beneficio di una comunità che non badi più al potere, all’avere e all’apparire, ma che nel rispetto della biodiversità di noi esseri umani, torni ad incontrarsi ed a parlare il linguaggio della gioia di vivere».

lunedì 25 Settembre 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 3:50)

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