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Sagra della mandorla: dove si intrecciano benessere, turismo ed economia

​Ingrid Vernice
Sagra della mandorla: dove si intrecciano benessere
La manifestazione punta a diventare uno degli eventi di punta del cartellone dell'estate coratina oltre che un'occasione di confronto per gli esperti del settore
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Il 2017 è decisamente un anno di prime volte per Corato che, dopo aver dato vita con successo alla prima edizione della Sagra del grano nei mesi scorsi, da ieri punta a valorizzare un altro prodotto tipico della nostra terra: la mandorla.

L’evento nasce per esaltare la tipicità, tenere vive le tradizioni, cercando un compromesso tra passato e futuro, e creare nuove opportunità economiche e, perché no, turistiche.

Il rito della raccolta della mandorla pare essere sempre più uno sbiadito ricordo; lontani sono i tempi in cui i marciapiedi erano ricoperti di teli con sopra i frutti lasciati ad essiccare ed i contadini utilizzavano una base in pietra per schiacciarle. Immagini antiche che potrebbero diventare nuovamente attuali con un intervento mirato alla ripopolazione dei mandorleti vista la crescente domanda registrata sul mercato.

Il convegno “Dalla mandorla alla salute”
La sagra si è aperta con un interessante convegno a cui hanno preso parte personalità del mondo istituzionale, universitario, agricolo ed imprenditoriale.

Dai saluti del sindaco Massimo Mazzilli, della dirigente dell’Oriani-Tandoi Angela Adduci, del presidente della Pro Loco Gerardo Strippoli e di Alessandro Buongiorno direttore di Puglia Imperiale organizzatori dell’evento, hanno trovato spazio gli interventi degli operatori del settore.

Salvatore Camposeo, docente della facoltà di agraria dell’Università degli studi di Bari, ha illustrato le proprietà e le possibilità, anche economiche, offerte dal ritorno alla coltivazione dei mandorleti. Pasquale D’introno, presidente della cooperativa Terra Maiorum, Michelangelo de Benedittis, titolare della Masseria Torre di nebbia e Pasquale Cinone per il gruppo Casillo sono stati testimoni del rapporto che lega agricoltura ed economia nei nostri giorni.

I tanti relatori hanno individuato nel ritorno alla coltivazione dei mandorleti una reale prospettiva per il rilancio dell’economia del settore agricolo pugliese. Coltivare un mandorlo non vuol dire solo produrre un frutto dai molteplici benefici per la salute e utilizzabile nei più disparati modi in cucina, ma anche poter offrire un’esperienza, sull’onda del turismo esperienziale che tanto va di moda, ai visitatori.

La Sagra della mandorla può essere dunque un’attrattiva per i turisti e un tramite per indirizzare un maggior numero di risorse nel settore che, per anni, ha costituito una fonte di ricchezza per l’intera regione.

Anche oggi in piazza Sedile si darà spazio alle degustazioni delle delizie preparate dai ragazzi dell’Oriani-Tandoi e dei diversi espositori. Inoltre, dopo l’applaudita esecuzione dei Pin Quartet nella serata di ieri, oggi arrivano gli Ars nova Napoli.

La mandorla fa bene alla salute?
A rispondere alla domanda è proprio Camposeo. «La mandorla – dice – è un frutto sano, buono e ricco di proprietà nutraceutiche. Mangiarne venti al giorno, lontano dai pasti, aiuta ad eliminare il grasso addominale, prevenendo così l’insorgere di malattie cardiovascolari. È uno degli alimenti che possiedono un alto contenuto di potassio, circa sei grammi ogni cento, utile per combattere stanchezza e carenze di sali minerali. Inoltre, essendo ricca di calcio, aiuta a combattere l’osteoporosi. È utile soprattutto per le donne che soffrono di anemia, e per quelle in dolce attesa che necessitano di acido folico».

domenica 17 Settembre 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 4:30)

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