La festa patronale

San Cataldo, una magìa che non finisce mai. Il video

Ingrid Vernice
San Cataldo
Ieri sera la processione che ha riportato la statua lignea del patrono in Chiesa Matrice
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Il lunedì di San Cataldo non rappresenta la fine di tutta la magìa, ma solo un arrivederci all’anno prossimo con luminarie, bancarelle e tradizioni che non sono mai state così moderne.

Sono quasi giunti al termine anche quest’anno i festeggiamenti per il santo patrono. In questi giorni dal mattino alla tarda sera gli appuntamenti non sono mancati, culminati ieri con la S. Messa celebrata da don Francesco Del Conte nel chiostro del Palazzo di Città e con la processione che ha riportato la statua lignea del Santo in Chiesa Matrice, uno degli avvenimenti più seguiti da fedeli e curiosi. A chiudere il cerchio, l’atteso spettacolo pirotecnico nei pressi della stazione ferroviaria Bari Nord.

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Ma il lunedì è anche giorno di bilanci. La festa patronale di Corato quest’anno è sembrata più intensa e duratura, anche grazie alla fortunata terza edizione della rassegna Assaprà, “una no(t)te di sole aspettando San Cataldo”, che ha preceduto e, di fatto, allungato di un giorno i festeggiamenti. Poi gli eventi collaterali, come la mostra di Dario Agrimi a Palazzo Gioia e l’iniziativa “Pedalando con i Santi” organizzato da Legambiente.n

Immancabili sono stati i “forestieri”, visitatori provenienti per lo più dalla Francia (ricordiamo il gemellaggio della nostra cittadina con Grenoble), giunti per assistere, come da tradizione, ai giorni dedicati al patrono e ritrovare amici e parenti.n

C’è stato fermento in centro, con le bancarelle che hanno diffuso l’odore dello zucchero filato e delle mandorle caramellate. Le luminarie scenografiche hanno poi conferito alle strade, e in particolare a piazza Cesare Battisti, quell’atmosfera di festa che in molti si sono fermati ad immortalare con uno scatto, magari condiviso sui social con l’hashtag #Corato.

È stata l’occasione giusta per rivedere i vecchi amici, sia per i lavoratori che per gli studenti costretti a lasciare un paese che è sempre troppo piccolo, provinciale, ma che una volta lasciato manca terribilmente.

Il lunedì di San Cataldo porta con sé la malinconia per la fine dei giorni di festa, accompagnata dall’incalzare di settembre e quindi della ripresa della routine lavorativa o scolastica.

Per coloro i quali non vogliono proprio pensarci, c’è almeno un’altra occasione: il concerto “fuori programma” che si terrà questa sera alle 21 in piazza Cesare Battisti.

martedì 22 Agosto 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 5:56)

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 "salvatore di gennaro"
"salvatore di gennaro"
6 anni fa

Non hanno fatto sentire la loro mancanza i “per poco non ancora maggiorenni” giovani e ragazze che si spostano o bivaccano, a frotte e rumorosamente, nella zona centrale del Corso: costoro stavano tutti alle giostre. Stamane, prima delle sei, sono stato svegliato da un latrare continuo di un cagnolino, nei pressi della chiesa Incoronata: un componente della squadra preposta allo smantellamento degli addobbi luminosi se l'era portato appresso, e lui, legato, guaiva. Sono sceso per rimproverarlo, ma sembrava che per lui la cosa fosse normale. La morale? Forse ci vogliono meno processioni e più correttezza. La Chiesa, purtroppo, insegna solo ad amare, non a rispettare l'uomo e l'ambiente. Per il resto, una gran bella festa, con grande e sentita partecipazione da parte della gente.