«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni e scarsa igiene». La mostra “Il Pendio” cambia location
La Redazione
La situazione degli edifici "mette a rischio la sicurezza e l'incolumità degli operatori e dei visitatori. Le condizioni igieniche e lo stato di notevole degrado della zona sono sotto gli occhi di tutti" spiega la Pro Loco
"Dubbi sulla stabilità delle costruzioni". La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Dubbi sulla stabilità delle costruzioni». La mostra "Il Pendio" cambia location @Pro Loco Quadratum
«Notevoli dubbi sulla stabilità statica delle costruzioni». È questa la motivazione alla base di una delle decisioni più sofferte della prese dalla Pro Loco “Quadratum”: cambiare la location de “Il Pendio”, la mostra concorso che da 49 anni premia gli artisti più promettente che operano nel mezzogiorno d’Italia.
Questa edizione della manifestazione si terrà quindi in largo Abbazia, dal 23 al 28 agosto.
Dopo i sopralluoghi effettuati è emerso che la situazione degli edifici «mette a rischio la sicurezza e l’incolumità degli operatori e dei visitatori. Le condizioni igieniche e lo stato di notevole degrado della zona sono sotto gli occhi di tutti – aggiunge il presidente Gerardo Strippoli – e la stessa situazione si verifica in altri luoghi possibili per la mostra, come ad esempio chiostra D’Onofrio.
Nonostante i nostri sforzi di questi anni tesi a riportare e mantenere la mostra nel suo luogo di origine, abbiamo dovuto – nostro malgrado – chiedere di allestire la mostra in altro luogo del centro storico».
Invece di migliorare il tradizionale sito della mostra, si preferisce abbandonarlo.
Bravissimi.
Complimentoni.
"salvatore di gennaro"
6 anni fa
I siti abbandonati o trascurati, ma non succede dappertutto in Italia, diventano sempre luogo ed oggetto di vandalismi. Lasciare le cose come stanno, adducendo motivazioni più o meno plausibili, è la cosa più facile: si evitano tutti gli inconvenienti che un intervento che smuova lo “status quo” creerebbe. E' stata sempre la politica centrale italiana, quella del “non toccare nulla”: si elude la possibilità che ai mugugni consolidati e che, proprio per questo, non fanno testo né preoccupano più di tanto i destinatari di tali lamentele, se ne uniscano altri, risvegliati dal nuovo intervento, sicuramente a qualcuno non gradito.
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I siti abbandonati o trascurati, ma non succede dappertutto in Italia, diventano sempre luogo ed oggetto di vandalismi. Lasciare le cose come stanno, adducendo motivazioni più o meno plausibili, è la cosa più facile: si evitano tutti gli inconvenienti che un intervento che smuova lo “status quo” creerebbe. E' stata sempre la politica centrale italiana, quella del “non toccare nulla”: si elude la possibilità che ai mugugni consolidati e che, proprio per questo, non fanno testo né preoccupano più di tanto i destinatari di tali lamentele, se ne uniscano altri, risvegliati dal nuovo intervento, sicuramente a qualcuno non gradito.