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“L’estate di…” Sandro, guardia giurata: «La stagione più complicata»

La Redazione
Sandro al lavoro
In estate, spesso facciamo lo straordinario. Con il turno di mattina la sveglia suona presto: significa rinunciare alle serate con gli amici oppure, magari durante una festa, andare via sul più bello
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«La stagione più complicata di tutte». E’ “L’estate di…” Sandro, una guardia giurata Imevi che svolge questa attività da 16 anni pur essendo appena 36enne.n

«Operiamo a Corato da oltre 30 anni – ci dice – e da qualche tempo lavoriamo anche su Andria, Trani e Ruvo di Puglia. Come istituto di vigilanza privata ci occupiamo di tutelare e salvaguardare i beni che l’utenza ci affida tramite sistemi di allarme, videosorveglianza e controllo stradale. Siamo a disposizione della cittadinanza, così come hanno sempre fatto i nostri colleghi più anziani, delle forze dell’ordine, dei mezzi di soccorso e dei vigili del fuoco: molte volte, soprattutto se arrivano da fuori, li scortiamo perché magari non conoscono al meglio le strade».n

Hai una mansione precisa?
«In questo momento sono un operatore di centrale ma, all’occorrenza, svolgo anche il servizio di pattugliamento della città».n

Com’è la tua estate?
«Sicuramente è la stagione più difficile. Oltre al lavoro ordinario si aggiunge la turnazione delle ferie: ci si trova a dover portare avanti gli stessi servizi coprendo però l’assenza dei colleghi. Quando capita l’assenza improvvisa di un collega, magari anche per un giorno di malattia, bisogna dire “addio” alla giornata al mare programmata con i propri figli. Io ne ho due e diverse volte ho dovuto rinunciare a stare con loro. Come dice la mia piccola: “papà deve andare a lavorare per portare i soldini a casa”. Non posso fare a meno di ringraziare ogni giorno mia moglie e la mia famiglia: senza la loro comprensione e il loro sostegno tutti i sacrifici sarebbero ancora più pesanti».n

Giornata tipo?
«Dipende tutto dai turni. Abbiamo tre fasce orarie di servizio: 6-14, 14-22, 22-6. La giornata lavorativa è di 7 ore e 15 minuti, ma in estate, spesso facciamo lo straordinario. Con il turno di mattina la sveglia suona presto: questo significa rinunciare alle serate con gli amici oppure, magari durante una festa, andare via sul più bello.n

Appena arrivo in ufficio inizio a dare “fastidio” ai colleghi, a fare un po’ il burlone. Poi un “buongiorno” e un buon caffè. Le ore passano in base a quello che abbiamo da fare, magari ci sono da gestire anche servizi di trasporto o scorta. Se si tratta del servizio di pattuglia devo girare da un capo all’altro della città. Se invece resto in centrale la responsabilità è maggiore: sono a contatto con l’utente che, ormai, è sempre più esigente. Capita di dover gestire situazioni particolari, di dover decidere al momento come comportarsi. In occasioni come quello è preziosa la possibilità di consultarsi tra colleghi».n

Come si riesce a stare svegli di notte?
«Il segreto è stare concentrato. Dopo tanti anni non posso che dire questo: non ci sono caffè o sigarette che tengano: l’arma giusta è la concentrazione. Ricordo le notti dei primi anni di servizio: quando tornavo a casa dormivo 12 ore. Ora, se va bene, mi riposo tre ore.n

Chi è in auto ha da fare il suo giro di ispezione, anche nelle aziende. In centrale c’è da prestare attenzione alle segnalazioni di allarmi. L’operatore in servizio coordina gli interventi, fa un po’ il regista. Deve tenere gli occhi aperti sulle immagini delle telecamere, tanto più quando scattano gli allarmi. Segnala situazioni di pericolo e magari riesce anche a far intervenire i colleghi prima che i malfattori entrino».n

Cosa è cambiato negli anni?
«Prima ci si limitava a dividersi le zone, i colleghi lasciavano il biglietto dell’avvenuto passaggio. Parliamo degli anni del secondo dopoguerra, quando è nato il consorzio di vigilanza notturno. In giro per la città ci sono ancora le targhette di latta dipinte a mano con la scritta “V.N.”: indicava un luogo controllato dalle guardie notturne.n

È negli anni ’80 che è nato l’istituto di vigilanza, una srl. Oggi, grazie ai sistemi tecnologici, è cambiato tutto: grazie al segnale gprs siamo in grado di monitorare di continuo le situazioni. Anche i ladri, si sono adeguati. Quando un sistema non risponde dalla centrale chiedo l’intervento della pattuglia: è il solo modo per capire se è stato manomesso. In alcuni casi interpelliamo anche il proprietario per un controllo interno degli ambienti.n

Inoltre, in base ai nuovi protocolli statali, ogni pattuglia – per la sicurezza della guardia stessa – è munita del sistema di controllo satellitare che segnala minuziosamente ogni spostamento. Si tratta di un aiuto in più per l’operatore di centrale: qualora un collega non dovesse rispondere alle comunicazione radio o telefoniche, o dovesse trovarsi in situazioni di pericolo, dagli uffici si conosce esattamente la sua localizzazione e rapidamente si inviano altre pattuglie in ausilio».n

Quali sono le difficoltà principali da fronteggiare?
«Quando il collega è sulla pattuglia e si trova in prima linea quando magari i ladri tentano di mettere a segno il colpo. Il fattore rischio c’è. In centrale invece a volte la difficoltà sta nel mantenere la calma, per esempio quando le linee telefoniche diventano incandescenti: mi viene in mente quando abbiamo dovuto fronteggiare le emergenze, per esempio nevicate o tempeste di vento».n

Cosa “sogna” un vigilantes quando pensa alle ferie?
«Come tutti sogna un po’ di relax, aspetta le ferie per staccare la spina. Purtroppo però l’orologio biologico detta legge: “domani voglio alzarmi tardi”, mi dico prima di addormentarmi, invece gli occhi si aprono sempre alla stessa ora e magari di notte non dormo. Chi come noi fa i turni, penso agli infermieri ad esempio, è soggetto a questo. Per il resto chiedo al Buon Dio solo la salute, con quella si possono affrontare tutte le difficoltà».

domenica 6 Agosto 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 6:36)

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 "salvatore di gennaro"
"salvatore di gennaro"
6 anni fa

La sicurezza è il bene più richiesto, e con l'incattivirsi della società è naturale che emerga l'importanza degli istituti di vigilanza privati, liberi, nel loro evolversi qualitativo e quantitativo, dai vincoli di bilancio statali, dato che è la stessa utenza ad esigerli e finanziarli. Ho portato per molti anni la divisa, ma ancor più oggi, essa suscita nella gente quella certezza che, dentro tale simbolo, vi sia una persona sulla quale fare sicuro affidamento. L'abolizione del servizio militare, duro ed equo livellatore educativo dei giovani, ha contribuito allo stato di confusione nelle idee degli stessi, privi di orientamenti seri, costruttivi e paritari. Un attestato di stima e simpatia allo zelante “operatore di vigilanza” del servizio.

Cataldo FERRARA
Cataldo FERRARA
6 anni fa

L'imevi e la vigilanza oggi a Corato sono una eccellenza, annoverano tra le loro fila personale altamente professionale, sono una garanzia di sicurezza, infatti qualsiasi cosa accade in città e nelle zone limitrofe sono sempre presenti. Professionisti sempre pronti, disponibili e soprattutto molto gentili in ogni circostanza. Il cittadino Coratino conta molto su questi uomini della vigilanza privata ed è per questo senso di fiducia che si nutre nei loro confronti che il senso di sicurezza non viene mai meno. La dimostrazione né è l'intervista dell'operatore SANDRO un ragazzone sempre molto gentile, disponibile oltre che moto preparato. Complimenti a voi.

matteo
matteo
6 anni fa

Caro amico ognuno di noi dice le proprie verita' e hai detto le tue.ci sino altre persone che aspettano di dire le proprie!

Gino Passi
Gino Passi
6 anni fa

Come in ogni centrale operativa sia di istituti privati che statali.

Fabio Amorese
Fabio Amorese
6 anni fa

Un ragazzo serio…..non lo conosco…..bravo bravo…..sii D'esempio Bravo

Rosalba petrone
Rosalba petrone
6 anni fa

Bella intervista Sandro! Complimenti e buon lavoro

Aldo Caputo
Aldo Caputo
6 anni fa

Per esperienza personale posso dire , senza timore di smentita, che , a causa della carenza di personale delle Forze dell'Ordine, la funzione dell'Istituto di Vigilanza IMEVI , è imprescindibile nella vita della comunità cittadina. Sono una figura rassicurante e di prossimità con la popolazione . Grazie, grazie di cuore a loro per il lavoro silenzioso e capillare che svolgono da decenni.

CASALBERTA
CASALBERTA
6 anni fa

UN RINGRAZIAMENTO ALL IMEVI DI CORATO……..ONNIPRESENTE.

CASALBERTA
CASALBERTA
6 anni fa

UN RINGRAZIAMENTO ALL IMEVI,,,,,,,,,,,ONNIPRESENTE

Berto lastella
Berto lastella
6 anni fa

Prova a gestire 5 stazioni di servizio senza riposo senza ferie con colleghi esigenti clienti maleducati e titolari che pretendono che tu possa tirare il carro più di un asino da soma…la finanza sempre alle spalle il caldo ed il freddo le rapine…che altro devo scrivere…bambini qualunque mestiere tranne il benzinaio…eppure da ragazzo adoravo l'essenza della benzina ….

Anna Renna
Anna Renna
6 anni fa

E di cosa ti lamenti? Mio marito ha fatto la guardia giurata per 20 anni senZa mai fiatare ne per i turni di notte,ne per i mancati riposi.Ringrazia Dio che hai un lavoro (in tutti i mestieric'è il problema è il contro)