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Assistono gli anziani coratini, tre lavoratrici rischiano il posto per un cambio di cooperativa

La Redazione
Assistenza agli anziani
Fp Cgil di Bari: «stiamo a vedere cosa succederà lunedì. Se le lavoratrici saranno licenziate chiameremo in giudizio anche le istituzioni»
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«Il nuovo affidante deve assicurare la continuità occupazionale dei lavoratori e le loro condizioni economico-normative godute». Dura presa di posizione della Fp Cgil di Bari in merito al cambio di gestione del servizio Adi, l’assistenza domiciliare integrata per over 65enni dei Comuni di Corato, Ruvo e Terlizzi.

Nel passaggio di gestione dalla cooperativa uscente Smi, Servizi Multipli Integrati, alla subentrante, Il Castoro, rischiano il posto tre lavoratrici, attualmente in aspettativa non retribuita dalla Smi e ancora in attesa del passaggio a Il Castoro: il licenziamento è fissato per il prossimo 26 giugno.

«Già a dicembre, in tempi non sospetti» commenta a riguardo Domenico Ficco, segretario generale della Fp Cgil Bari «avevano sollecitato il Comune di Corato, l’ufficio di piano di Corato, Ruvo e Terlizzi, a vigilare con attenzione sul rispetto delle disposizioni di leggi in caso di cambio di gestione, continuità occupazionale e tutela delle lavoratrici. Abbiamo svolto più volte incontri e confronti con le parti, la SMI e Il Castoro, per discutere nel merito».

Gli incontri, l’ultimo dei quali pochi giorni fa, ha messo in evidenza la totale disparità di vedute: la Smi ha comunicato che procederà al licenziamento delle tre lavoratrici, inizialmente impiegate sul servizio Adi, il prossimo 26 giugno e, per contro, il Castoro ha ribadito l’impossibilità di procedere all’assunzione di tutte le unità per il numero di ore contrattualizzate per il servizio Adi.

Di qui la richiesta della Fp Cgil di Bari, indirizzata all’ufficio di piano dell’ambito che lega i comuni di Corato, Terlizzi e Ruvo: «non essendo addivenuti ad alcuna intesa, a causa di vedute così diverse, richiediamo un incontro urgente al comune di Corato e all’ufficio di Piano, entro il 26 giugno, per trovare una possibile soluzione».

Fino a ieri – venerdì 23 giugno – nessuna risposta è stata fornita dalle Istituzioni. «È il motivo per cui abbiamo deciso con le lavoratrici di recarci di persona presso l’ufficio di Piano dove la responsabile, per il tramite di un collega, dopo 3 ore di attesa ci ha comunicato di non volerci ricevere» continua il Segretario Generale della Fp Cgil Bari.

«È vergognoso quanto sta accadendo. Lo è ancora di più perché sono le Istituzioni – quelle dovrebbero essere garanti della giustizia e della legalità – a lavarsene le mani. Non finisce qui. Stiamo a vedere cosa succederà lunedì. Se le lavoratrici saranno licenziate chiameremo in giudizio anche le istituzioni».

sabato 24 Giugno 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 8:32)

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 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Sperando che il caso si risolva per il meglio, leggo che il sindacato si appella al “rispetto delle disposizioni di legge”: è proprio grazie alla legge che esso gode dei cosiddetti “contributi figurativi” (vedi su internet “La casta dei sindacati: regole speciali per le loro pensioni”).