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Riapre la parrocchia di San Giuseppe. Ecco com’era e com’è

La Redazione
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Corato. Riapre la parrocchia di San Giuseppe
«Siamo tornati a casa». Così don Gianni Cafagna, parroco della chiesa di San Giuseppe, commenta la riapertura dell'edificio seicentesco tanto caro ai coratini
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«Siamo tornati a casa». Così don Gianni Cafagna, parroco della chiesa di San Giuseppe, commenta la riapertura dell’edificio seicentesco tanto caro ai coratini.

«La nostra vita comunitaria – aggiunge – riprende nella casa parrocchiale. Prima però diciamo grazie all’arciconfraternita del Sacro Monte di pietà che ci ha accolti nella rettoria dei Cappuccini, meno nota come rettoria della Resurrezione. Ora torniamo ai nostri ambienti, agli affetti dei luoghi: i parrocchiani sono in fermento, desiderosi di rientrare». A celebrare la prima messa ieri è stato il vescovo Pichierri.

Quella conclusa nelle scorse settimane è la prima fase di restauro della chiesa: «abbiamo sistemato il tetto, restaurato tutte le volte riportando alla luce le finte marmorizzazioni e l’antico dipinto ad olio su intonaco di San Giuseppe, una grande scoperta».

Come raccontavamo nel video realizzato a gennaio del 2015, i tetti erano in condizione «tragica». Le travi erano «completamente marce a causa delle infiltrazioni di acqua». Le nevicate avevano dato «il colpo di grazia». Oltre che nei saloni che sovrastano l’edificio, l’acqua era arrivata sul presbiterio: la chiesa era «a rischio crollo».

A mettersi all’opera per questo obiettivo era stato l’ex parroco don Mauro Camero. Sono dopo diversi anni però i fondi sono stati reperiti e la Sovrintendenza ha dato il suo nulla osta. Per finanziare l’opera sono intervenuti il Gal “Città del Castel del monte” e la Conferenza episcopale italiana: un investimento di oltre 300mila euro.

Eppure i lavori «non sono ancora finiti»: sono durati circa due anni ma è stato necessario interromperli per mancanza di fondi, anche se Sovrintendenza e tecnici avrebbero voluto proseguire. «Per completare l’opera – spiega don Gianni – servono altri 850mila euro. Qualora dovessero arrivare i fondi necessari si provvederà al “vespaio” per gestire la risalita dell’acqua, poi si rifaranno il pavimento, l’impianto elettrico e quello termico. Vorremmo poi riportare in luce anche le raffinate pitturazioni marmoree, di ottima manifattura nonostante la natura campestre di questa chiesa.

venerdì 23 Giugno 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 8:32)

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Maurizio Quinto
Maurizio Quinto
6 anni fa

La parrocchia ha bisogno dell'aiuto di tutti! Per donazioni on-line (bastano pochi euro…)

http://www.operazionesangiuseppe.it