Attualità

Alla larga da «numeri ritardatari, quasi vittorie, metodi infallibili»

Paola Bovino
Federico Benuzzi
Professore di matematica e fisica, attore, divulgatore, conferenziere e appassionato di giocoleria, Benuzzi ha fatto arrivare ad adulti e ragazzi il suo messaggio sulla violenza del gioco d'azzardo
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“L’azzardo del giocoliere”. Si intitola così lo spettacolo messo in scena venerdì sera nel teatro comunale da Federico Benuzzi.

Professore di matematica e fisica, attore, divulgatore, conferenziere e appassionato di giocoleria, Benuzzi ha fatto arrivare ad adulti e ragazzi il suo messaggio sulla violenza del gioco d’azzardo.

A introdurre la conferenza una docente di matematica del liceo classico “Oriani”, Cinzia Di Gennaro: «siamo qui per parlare di una problematica molto attuale che coinvolge una fetta importante della popolazione, la ludopatia». Per l’occasione è intervenuto anche Vincenzo Leone, psichiatra della Serd (Ruvo-Terlizzi-Corato): «bisogna sensibilizzare tutti alla pericolosità e alla patologia che può comportare questo “gioco”» ha detto.

Federico Benuzzi ha animato la conferenza “giocando” con le parole “probabilità” e “impossibilità”.

«La matematica dice cosa succede quando giochiamo d’azzardo tutta la vita, tutti i giorni» ha ribadito Benuzzi. E ancora: «diffidare dai numeri ritardatari, dalle quasi vittorie, dai metodi infallibili». Sono le tre parole chiave per difendersi dal gioco d’azzardo.

Alla domanda «perché il teatro?» Benuzzi risponde che «il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro» citando Galileo Galilei. «Non si possono sempre rincorrere le perdite. Dedicarsi alla recitazione, alla danza, alla fotografia compensa il tempo perduto» ha concluso.

lunedì 22 Maggio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 10:10)

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