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Gli studenti coratini hanno scelto: #ballosenzasballarmi. Il video

​Ingrid Vernice
Giorgia Benusiglio al Comunale
Invitata dal Rotary Club di Corato, Giorgia Benusiglio ha parlato agli studenti: «ecco come mezza pasticca mi ha rovinato la vita»
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Una ragazza come tante, apparentemente normale, ma con una forza di volontà tale da poter smuovere le montagne. Giorgia Benusiglio, milanese di 35 anni, ha fatto della lotta alla droga il suo motivo di vita.

Da anni ormai gira l’Italia in lungo ed in largo per fare prevenzione nelle scuole, nelle discoteche, sempre a stretto contatto con i ragazzi, per questo usa anche hashtags (ideati di volta in volta dal suo pubblico di giovanissimi) e condivisioni social. Da Corato ne sono nati due, uno durante il primo incontro svolto al mattino, #faidellatuavitauncapolavoro, e l’altro nel pomeriggio: #ballosenzasballarmi.

Giorgia racconta la sua storia senza falsi moralismi e senza “proibizionismo”, come lei stessa lo definisce, perché alla fine la scelta e le conseguenze delle nostre azioni dobbiamo affrontarle da soli.
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A diciassette anni appena compiuti anche Giorgia si è trovata sola a dover combattere con la sua scelta sbagliata che prende le sembianze di mezza pasticca di ecstasy. «Solo mezza pasticca cosa vuoi che faccia?». È bastata per scatenare una serie di momenti dolorosi, fatti di estrema sofferenza.

«A diciassette anni non sei pronta a subire un trapianto di fegato perché il tuo è andato in necrosi, non sei pronta a rimanere isolata in una sala di rianimazione per mesi, ad avere una grossa cicatrice sul fianco, a fare i conti con i muscoli ormai atrofizzati, con i medicinali, tantissimi medicinali, che devono cercare di tenerti in vita, non sei pronta a perdere i capelli e a pesare 27 chili perché vieni alimentata solo da un sondino. A diciassette anni credi che non possa capitare a te, pensi solo a divertirti, a fare progetti, nel mio caso anche a danzare».n

«Sono bastati una serata in discoteca, un’amica che ti offre una pasticca, la scelta di assumere droga per non sentirsi emarginati o fare figuracce, per scatenare un vortice di dolore, sensi di colpa, delusione da parte dei tuoi genitori che ti guardano in bilico tra la vita e la morte, impotenti».n

Diretta e sicura Giorgia ha parlato ai ragazzi delle scuole superiori coratine riuniti sabato, per ben due volte, nel teatro comunale cittadino: «non vi dirò di non drogarvi, non sono nessuno per farlo. Non sono d’accordo con l’uso di questa sorta di proibizionismo che spesso genitori eccessivamente apprensivi mettono in atto, non porta a nulla; io preferisco raccontare in modo nudo e crudo quello che mi è successo per darvi tutte le informazioni necessarie per scegliere con responsabilità».n

Forza, coraggio e determinazione sono il frutto di tutte le scelte di Giorgia, anche di quelle sbagliate.n

La storia di Giorgian

Giorgia è una ragazza come tante altre, con alle spalle una famiglia solida e unita. Studia, esce con agli amici, ama danzare, ha un fidanzato. Una sera decide di provare l’ecstasy, solo mezza pasticca, convinta che quella dose non possa farle male. Giorgia, però, contrae l’epatite, rischia di morire, ed è costretta ad un trapianto di fegato. La famiglia, gli amici, i medici le stanno vicino durante le sue sofferenze, fino al ritorno a una vita quasi normale che dedica ai più giovani e alla lotta alle droghe.n

Progetti collateralin

La sua storia ha avuto un grande impatto mediatico che ha portato Giorgia a partecipare come ospite a parecchi programmi televisivi come Matrix, Verissimo, Studio Aperto, Anno zero, Maurizio Costanzo show, Uno mattina, Racconti di vita, più volte ospite a Pomeriggio 5, Mattino 5. Oltre ad essere ambasciatrice italiana contro la droga, ha usato la sua esperienza per scrivere un libro dal titolo “Vuoi trasgredire? Non farti!” edito da San Paolo Edizioni. Il testo, giunto alla sua ottava ristampa, come afferma la stessa ragazza «è un modo per tramandare la mia storia, dato che non so quanto tempo mi resterà da vivere (l’aspettativa dei riceventi di un trapianto è di dieci anni), un mezzo di cui ragazzi, genitori ed insegnanti possono servirsi per discutere e confrontarsi sul tema».n

La vita di Giorgia è anche diventata un docufilm, dal titolo “Giorgia vive”, realizzato da Ambrogio Crespi e che ha vinto il premio Cariddi del Taormina Film Fest. Questo vittoria è stata dedicata da Giorgia alla sorella Carlotta, scomparsa prematuramente.

domenica 21 Maggio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 10:10)

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