Attualità

Quando l’arte «è diffusa»

Ingrid Vernice
Il murale di Carmela
Gli interventi artistici che trasformano il territorio in un museo itinerante
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Si è conclusa con lo sguardo rivolto all’oggi e al domani la rassegna “La Storia e l’Arte” organizzata nel museo della città e del Territorio di Corato.

Dopo gli incontri sulle origini del bassorilievo di Alessandro Magno ritrovato sulla facciata della Chiesa Matrice e la presentazione del catalogo della mostra Dialogue, sabato scorso ha trovato spazio l’arte urbana, l’interazione tra il fruitore e l’opera.

“L’arte diffusa del nostro tempo. Nuove espressioni d’arte in dialogo con gli spazi urbani” il titolo scelto per l’appuntamento. A parlarne Giuliano Maroccini, presidente dell’associazione Lavorare stanca e mente del festival di arte di strada Verso Sud (in preparazione per la sua terza edizione), e l’artista Claudia Fabris.

Cosa è l’arte diffusa?
Tutte le riflessioni portano a chiedersi se veramente quella che vediamo sempre più spesso sui muri delle nostre città sia veramente arte, sotto varie forme, come street art, graffiti e murales.

Per arte diffusa si intendono gli interventi artistici che trasformano il territorio in un museo itinerante. Una definizione che sembra confermare quanto l’arte di strada sia equiparabile all’arte vera e propria.

La street art nasce negli Usa negli anni ’60, per esprimere i conflitti metropolitani, utilizzando le più diverse tecniche pittoriche. Essa si basa sull’intento di aggregare i cittadini di un quartiere, spesso fatiscente, ricreando la rete di rapporti umani tra gli abitanti. Abituati come siamo ad una eccessiva esposizione alle immagini, spesso fatichiamo a distinguere la bellezza dalle opere di banale sfregio.

La conservazione
Differenti sono i pareri a riguardo della conservazione delle opere di street art. Se da un lato spesso sono sottoposte a restauri, proprio come le opere d’arte dei musei, in altri casi vengono abbandonate agli agenti atmosferici ed al degrado. Tale procedimento è molto rischioso poiché il consumo stesso di queste opere e quindi la loro breve longevità rappresenta una caratteristica intrinseca dell’arte di strada, che non ha bisogno di teche o di orpelli. Un altro aspetto importante è quello giuridico, poiché spesso gli artisti, con il loro diritto di espressione, si contrappongono al diritto dei proprietari delle strutture interessate.

“Verso Sud”
Lo spirito del festival Verso Sud è quello di creare bellezza inaspettata laddove regna l’abbandono. Lo stesso atto di vedere, rappresenta un’operazione creativa. L’obiettivo principale non è quello di alimentare la retorica del conflitto con la società, come avviene spesso nelle opere di street art, ma quello di creare stupore. La sfida del festival è proprio nella cura delle ricchezze inespresse e nella poesia del saper guardare. Le cose, e persino arte, non sono come sembrano: possono diventare tutt’altro.

giovedì 27 Aprile 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 11:31)

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