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Come essere «Paese dell’accoglienza»

La Redazione
Riace
Un'iniziativa inserita in un fitto ciclo di cinque incontri rivolti a cittadini e studenti delle scuole superiori di Corato, Ruvo e Andria
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«Riace, il Paese dell’accoglienza». È di questo che si parlerà giovedì 27 aprile, alle 19.30, in una delle sale del Cinema Elia.

«Ci confronteremo con Antonio Rinaldis, autore del testo “Riace_Il paese dell’accoglienza_Un modello alternativo di integrazione”, con Roberta Ferruti, esperta dei fenomeni migratori, Bahram Acar, profugo curdo protagonista del primo sbarco e della ricostruzione di Riace, e ascolteremo anche altre testimonianze per mettere insieme pensieri, emozioni e riflessioni. Quando, nonostante tutto, i sogni e le utopie si traducono in realtà siamo portati a credere anche noi che un mondo migliore sia possibile» scrivono gli organizzatori.

L’iniziativa, inserita in un fitto ciclo di cinque incontri rivolti a cittadini e studenti delle scuole superiori di Corato, Ruvo e Andria, è il frutto dell’impegno e soprattutto dell’entusiasmo di Daniela Maggiulli, docente di inglese presso l’istituto “Colasanto” di Andria, da tempo impegnata nel creare relazioni fra la buona pratica in tema di accoglienza e umanità riscontrata a Riace, e il proprio territorio di appartenenza.

«È una sfida e contemporaneamente un onore per me diventare ponte fra un’esperienza politica e sociale come quella che ho incontrato a Riace e la mia città, Corato, che mi ha conosciuta in ruoli e funzioni completamente diversi da questo» commenta la Maggiulli. «Ringrazio il Punto Pace Pax Christi di Corato nella persona di Angela Paganelli per l’impegno generoso e instancabile, il Comune di Corato per il patrocinio morale, quello di Ruvo per il sostegno e la bella energia umana, e tutte le associazioni di Corato, Ruvo e Andria per l’entusiasmo e l’appoggio all’iniziativa.

Soprattutto ringrazio Domenico Lucano, il sindaco di Riace, per la fiducia che ha riposto nel mio progetto di divulgazione, gli ospiti che hanno accettato l’invito a dialogare con noi, e tutti i cittadini amici di Riace che silenziosamente e con grandi sacrifici, ma sempre sorridendo, portano avanti un processo di cambiamento che è una delle risposte più significative e credibili alla politica dei muri e delle chiusure.

Proveremo a proporre un nuovo modello di gestione dell’accoglienza e soprattutto una nuova visione del processo storico che stiamo affrontando in Europa e nel mondo. Tenteremo di raccontare come, cambiando la prospettiva di lettura del mondo, si possano trasformare le emergenze in opportunità e le sofferenze in solidarietà.

In ultima analisi, parleremo di pace, perché solo su simili premesse si può costruire un’alternativa seria e duratura alle guerre e alle ingiustizie nel mondo. E parleremo di interculturalità e dialogo come prospettiva di crescita dei popoli. Tanti ingredienti e tante testimonianze che ci porteranno dal piano dell’utopia a quello della realtà senza molti sforzi di astrazione».

Domenico Lucano, “MimmuluCurdu”, come viene affettuosamente chiamato dai suoi concittadini, nella postfazione al saggio di Antonio Rinaldis lancia questa provocazione: «per ogni problema sociale e politico c’è sempre almeno una risposta che rispetta l’umanità e i suoi valori, e una minoranza di sognatori e utopisti è capace di creare un mondo più giusto e accogliente, dove anche gli ultimi possono trovare un’ospitalità felice».

Questa «è la provocazione che abbiamo raccolto e che proporremo a quanti vorranno partecipare all’iniziativa» concludono gli organizzatori.

L’incontro è inserito nel “Maggio dei Libri” e patrocinato dalla pubblica amministrazione e sostenuta da tutte le associazioni dell’interassociativo Rete Attiva in collaborazione con Agorà 2.0, Lavorare Stanca, Museo della Città e del Territorio, Presidio del Libro di Corato, Sistema Museo e Verso Sud.

martedì 25 Aprile 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 11:39)

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