Disastro ferroviario

Nasce l’associazione Francesco Tedone: «In marcia per le vittime del 12 luglio»

La Redazione
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«Il vostro viaggio non è terminato su quei binari»
«L'iniziativa vuole essere un monito affinché si viaggi degnamente su mezzi sicuri» scrive Natale, il fratello del giovane coratino rimasto vittima dell'incidente ferroviario
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Come il 13 luglio 2016, così anche domenica, 23 aprile, si tornerà in piazza per ricordare le vittime del disastro ferroviario che ha cambiato la vita del nostro paese.

Questa volta ad organizzare la marcia, con il patrocinio del Comune di Corato, è l’associazione Francesco Ludovico Tedone, dedicata al giovane studente coratino rimasto coinvolto nel disastro ferroviario pochi giorni dopo essere tornato dal Giappone. Il 13 luglio furono gli amici di Francesco – autori di questo suo bellissimo “ritratto” – a dare vita alla fiaccolata ritrovandosi in “un abbraccio” di cui non avevano nemmeno immaginato la grandezza: CoratoLive.it lo raccontò con le foto in diretta e il video con i momenti più toccanti.

«La manifestazione – scrive Natale, il fratello di Francesco Ludovico – oltre ad essere organizzata in memoria di tutte le vittime del tragico incidente, vuole essere anche un monito affinché si viaggi degnamente su mezzi sicuri.

Purtroppo dopo quel tragico giorno, ogni genitore non è più così tanto tranquillo nell’aspettare, in stazione, il proprio figlio. Quel giorno ha cambiato profondamente il nostro modo di vivere. Ricordare serve a evitare che disastri simili succedano ancora.

È altrettanto necessario che chi si vede costretto ad utilizzare il treno come mezzo di trasporto, lo faccia subendo meno disagi possibili e con una garanzia di sicurezza».

L’appuntamento è alle 10.30 in piazza Cesare Battisti. Si seguirà un percorso preciso: via Giuseppe di Vittorio, viale Diaz, via Paolucci.

«Il tragitto – precisano gli organizzatori – è lo stesso che nove mesi fa abbiamo fatto in tantissimi, con l’augurio di essere altrettanti per ricordare le 23 vittime e far sentire la nostra voce».

«La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte.

Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria sia un pover’uomo.

Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita» concludono dall’associazione Francesco Ludovico Tedone, citando Mario Rigoni Stern.

venerdì 21 Aprile 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 11:54)

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