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Il nuovo volto del “Cristo sulla croce”

Ingrid Vernice e Alessandra Errico
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Corato. Il nuovo volto del “Cristo sulla croce”
Dopo un lungo e faticoso restauro, il Cristo della chiesa Matrice potrà essere ammirato dai fedeli e non solo
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Giusto in tempo per le festività pasquali e per i riti della Settimana Santa, nella serata di ieri è stata restituita ai fedeli la statua lignea riportata agli antichi fasti settecenteschi da Annamaria La Monica. Un lavoro, per la restauratrice, che ha comportato un enorme sacrificio, anche a livello introspettivo.

«Annamaria ha accompagnato il Cristo nel suo cammino verso il dolore, con forza e determinazione» ha così esordito don Peppino Lobascio vicario zonale, spiegando anche la necessità del restauro: «io stesso ero intimorito dalla visione di quella statua insanguinata nel corridoio destro della chiesa».

Infatti, come ha precisato la curatrice del restauro, il Cristo ha dovuto subire un certosino percorso di pulitura dagli sfregi veri e propri che erano stati fatti nelle manomissioni precedenti. Tintura ad olio rossa da rimuovere, ferite in origine tridimensionali, poi appiattite, da far riaffiorare, panneggio da dorare, questi sono solo alcuni degli interventi che la restauratrice ha dovuto affrontare. La cromia originaria, totalmente sovvertita, ha trovato nuova vita, così come i lineamenti coperti da una dose troppo abbondante di vernice resinosa rossa. Grazie al restauro inoltre, è stato possibile trovare una collocazione temporale per il crocifisso che risalirebbe alla seconda metà del settecento, in piena dominazione Borbonica (Regno delle due Sicilie); lo dimostrano la doratura del panneggio e la tridimensionalità delle ferite e, addirittura, delle gocce di sangue.

Oltre alla statua vera e propria, è stata restaurata anzi, ricreata, anche la croce in legno di grandi dimensioni (2,80 metri) e peso notevole (60 chili circa), molto simile a quella della croce della passione. Ultimo passaggio, ma non meno importante, è stata la ricostruzione della targhetta Inri ad opera di Anna Caputo.

Doveroso l’intervento del sindaco Massimo Mazzilli, il quale ha apprezzato la rinata opera d’arte che è entrata di diritto nel patrimonio artistico coratino: «un grande passo in avanti per la valorizzazione del nostro territorio troppo spesso sottovalutato».

Non resta che ammirare la bellezza finalmente autentica della statua del Cristo in croce per gioire della sua divinità anche artistica ed approfittare così per qualche minuto di raccoglimento.

giovedì 13 Aprile 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 12:26)

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