Ambiente

Elettrodotto, la Regione al fianco dei comitati: «La partita è ancora aperta»

La Redazione
Il percorso alternativo proposto da Diaferia
«Posso garantire il mio impegno nel convocare l'azienda che gestisce il servizio, per istituire un tavolo tecnico e controbattere le varie opzioni» ha detto Santorsola, assessore alla qualità dell'ambiente
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L’idea era quella di spiegare, ai cittadini e alla Regione Puglia, lo stato di avanzamento del progetto relativo all’elettrodotto e una nuova proposta per il tracciato dei tralicci, in modo da seguire un’unica linea e attivarsi per un solo obiettivo condiviso. Il risultato, purtroppo, non è stato quello sperato tanto dal movimento politico Un cantiere in Comune che ha organizzato l’incontro di sabato scorso, quanto dai comitati cittadini.

Se da un lato la Regione, sia dal punto di vista politico che tecnico, ha assicurato la volontà di affrontare la questione sedendo al tavolo della progettazione con Terna – la società che gestisce la linea elettrica – dall’altro il sindaco Mazzilli ha ribadito che «il progetto in via di approvazione è il migliore».

Il nodo della questione
Al momento il progetto per lo spostamento dell’elettrodotto è «al vaglio delle autorità competenti per l’ottenimento delle autorizzazioni» come spiegò Adel Motawi per Terna in sala consiliare il 14 gennaio 2015. «Quello che invece potete fare come comunità – aggiunse – è rivolgere le vostre obiezioni alla Regione e ai ministeri di competenza».

E così è stato. L’attuale progetto prevede che l’elettrodotto attraversi zone di particolare rilievo storico archeologico: via San Magno, tratturo Traiana-Appia, Via Francigena. Una scelta definita «inaccettabile» tanto più se si fa riferimento alla volontà di tutela e valorizzazione espressa a chiare lettere dal sindaco Mazzilli nel consiglio comunale ad ottobre del 2014: «ci importa far leva su questi beni per promuovere il territorio e fare economia» ebbe a dire. In quella seduta fu votato all’unanimità un documento che conteneva le osservazioni al progetto oltre che la proposta alternativa, l’interramento.

Ad essa, si è aggiunta poi l’idea progettuale presentata da un cittadino, esperto del settore, Nicola Diaferia.

A queste osservazioni, terna non ha ancora risposto formalmente. L’azienda si è espressa a fine settembre 2016 solo attraverso una missiva firmata da Motawi e invitata al sindaco Mazzilli: «lo scritto – come ha spiegato Giuseppe Angelini, funzionario della Regione Puglia – non ha alcun valore per quanto concerne l’avanzamento della pratica».

Nella risposta Terna afferma che: «l’unica ipotesi progettuale percorribile rimane quella attualmente in iter autorizzativo». Invece non è così: «il 30 novembre del 2015 – ha spiegato Diaferia – sul portale Vas e Via del Ministero dell’ambiente sono state pubblicate alcune rettifiche sul posizionamento topografico di 11 tralicci lungo il tracciato progettato con motivazioni di carattere idrogeologico. È presente una mappa denominata “alternative di tracciato” con l’indicazione di quattro tracciati ma senza alcuna relazione esplicativa in merito».

La proposta
Diaferia propone la realizzazione della linea ad alta tensione su un percorso alternativo che ha motivazioni e caratteristiche precise: «è più lungo di circa 0,9 km rispetto a quello progettato da Terna ma ha, a fronte di un costo irrisorio dell’allungamento di elettrodotto, il pregio di evitare esosi espropri, nuove servitù, i deprezzamenti degli immobili, i disagi e le legittime preoccupazioni dei residenti nella “Zona Cuscinetto”. È situato su zona pianeggiante, non soggetta a smottamenti o a rischi idrogeologici. È compatibile con tutti gli indicatori sociali, ambientali e territoriali presi in esame da Terna ma, ancor più, sostenibile per gli aspetti economici.

La nuova linea andrebbe infatti su un tracciato già giuridicamente acquisito e per il quale sono in essere i diritti di accesso e le distanze regolamentari degli immobili: ricalcherebbe un percorso esistente fino alla SP 85 (Corato-Bisceglie) per poi proseguire fino ad intercettare la nuova linea progettata da Terna all’altezza dei tralicci 28-32. Anche quest’ultimo tratto di percorso ricade interamente su territorio agricolo. Allo stato di fatto utilizzerebbe la linea esistente che si diparte dalla cabina primaria di Corato, si sviluppa su un territorio agricolo, attraversa l’agro di Ruvo di Puglia e termina presumibilmente a Terlizzi».

Una proposta interessante a cui «in due anni e mezzo Terna non ha mai risposto» ha affermato Diaferia. Perseverando su quel progetto infatti «l’azienda non fa altro che spostare il problema, dalla testa di alcuni cittadini su quella di altri». Come, del resto, ha sottolineato il consigliere Aldo Fiore prima di concludere la sua precisa ed articolata sintesi della vicenda.

Il punto di vista della Regione Puglia
Già più che consapevoli dello stato della questione sia l’assessore alla qualità dell’ambiente, Domenico Santorsola, che il funzionario della Regione Giuseppe Angelini.

«Dal 2012 purtroppo non è più la Regione che decide. Posso garantirvi il mio impegno nel convocare l’azienda per istituire un tavolo tecnico e controbattere le varie opzioni» ha detto Santorsola. Una responsabilità ribadita e sottolineata anche da Natalino Petrone, segretario della sezione coratina del Pd.

È ovvio «che Motawi cerchi di difendere le posizioni di Terna – ha aggiunto Angelini – ma vi posso assicurare che i margini di azione ci sono ancora tutti: in commissione a Roma l’iter è ancora molto lontano dal concludersi, posso dirlo con certezza perché ne faccio parte. Concordo con i comitati quando sottolineano la necessità di relazionarsi direttamente con il Ministero ma suggerisco di farlo in sinergia con Terna. Così sarà più semplice raggiungere l’obiettivo».

«Accogliamo con grande piacere l’idea di propiziare questo incontro con Terna» ha detto il consigliere Renato Bucci prima di concludere l’incontro da egli stesso coordinato. «Il fatto che sia passato tanto tempo complica le cose, ma non giustifica il fatto che si continui a non fare nulla».

L’intervento del sindaco Mazzilli
«Ci siamo convinti che la soluzione mista, via aerea e via terra, non va bene. È nostra intenzione incontrare nuovamente Terna: tutti vogliamo togliere i tralicci da via Massarenti per posizionarli in un luogo con il minor impatto possibile. Cerchiamo di salvaguardare il più possibile tutto il percorso burocratico già fatto.

Puntiamo ad una nuova convenzione: chiediamo a Terna gli indennizzi previsti dalle misure compensative in modo da avere anche in termini economici un riscontro positivo sulla città. Resta il fatto che, per quanto ci riguarda, il progetto in via di approvazione è il migliore».

Le conclusioni dei comitati cittadini
Tutti molto precisi e calibrati gli interventi dei responsabili dei comitati cittadini ai quali l’intervento del sindaco è sembrato «un salto indietro di 8 anni».

«Siamo stati a Roma da Terna ci hanno confermato che il percorso alternativo è fattibile. Negli uffici del Ministero ci hanno anche detto senza mezze parole che “se abbiamo il sindaco contro non possiamo andare da nessuna parte”» ha riferito Roberto Perrone Capano, presidente del comitato a difesa della “zona cuscinetto”.

«Restiamo disponibili al dialogo e grati alla Regione Puglia per l’ascolto che ci ha assicurato – ha aggiunto Aldo Lotito – continueremo ad impegnarci e dare il nostro contributo perché si possa trovare la soluzione migliore al problema: non possiamo credere che nell’epoca della tecnologia in cui viviamo ci siano ancora questioni del genere che non si riescono a superare».

«Accontentare le esigenze di tutti tenendo sempre lo sguardo rivolto verso la salute delle persone deve essere la meta da raggiungere» ha fatto eco Aldo Fiore per l’interassociativo “Corato: territorio, ambiente, salute”.

martedì 11 Aprile 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 12:34)

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