Attualità

In sala e in cucina, al “Tandoi” nuovi orizzonti di integrazione

La Redazione
Le ragazze a scuola
Un progetto di inclusione sociale che vede la collaborazione dell'istituto "Oriani-Tandoi" e della Comunità educativa di Sant'Antonio
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Oggi la campanella dell’istituto “Tandoi” suonerà anche per le ragazze nigeriane accolte dalla comunità educativa di Sant’Antonio.

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Le sei giovani donne, non ancora tutte maggiorenni, da qualche mese vivono a Corato nell’istituto retto dalle Suore Figlie del Divino Zelo. Da oggi – per tre giorni a settimana – vestiranno le divise dei laboratori sala e cucina predisposti per il corso quinquennale per tecnico dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. Inizieranno a frequentare la scuola seguendo le lezioni “fianco a fianco” ai loro coetanei regolarmente iscritti.

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Questa occasione è stata resa possibile grazie ad un accordo di partenariato stipulato e sottoscritto dal dirigente scolastico dell’istituto “Oriani- Tandoi”, Angela Adduci, e dalla madre superiora della Comunità di Sant’Antonio, suor Teresa Calizia.

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All’accordo si è giunti grazie ad un progetto di educazione alla multiculturalità e tolleranza denominato “Il volto femminile dell’immigrazione: il dono delle culture” creato e sostenuto dalla Fidapa Bpw Italy sezione di Corato durante il biennio 2015-2017, grazie all’esperienza messa in campo dalle socie Teresa De Meo, già presidente di sezione nel biennio 2011-2013, e Grazia Leuci, attuale presidente della consulta permanente pari opportunità. L'affiancamento alla realtà dell'istituto prosegue sul cammino iniziato da Coraton grazie all'associazione "Lo Scrigno delle donne".

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Il progetto si inserisce nella programmazione triennale della Fidapa nell’ambito del tema internazionale “Making difference through the leadership and the action” e, data la rilevanza dell’azione sociale intrapresa, gode del patrocinio dell’amministrazione comunale, dell’assessorato ai servizi sociali e pari opportunità nonché della consulta permanente alle pari opportunità.

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L’accordo prevede che le ragazze ricevano al termine di questo percorso di formazione un attestato di riconoscimento delle attività svolte e che, col consenso delle parti, il progetto si replichi negli anni scolastici a venire con le future ospiti dell’istituto.

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L’auspicio è che divenga una “buona prassi” adottabile da tutti i Comuni con simili strutture di accoglienza, come già accaduto nella città di Trani, allo scopo di offrire un’opportunità di riscatto ed inserimento per queste giovani così precocemente e duramente strappate alla spensieratezza della loro adolescenza.

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«La Fidapa – conclude la past president Angela Povia – come movimento di opinione e nello spirito delle finalità della Bpw, riassumibili nella solidarietà e nell’empowerment economico delle donne per la leadership e l’azione, deve continuare ad informare sull’evoluzione dei processi migratori, approcciandosi a tale fenomeno in una prospettiva di genere, mettendo in atto politiche in grado di garantire concretamente l’accoglienza delle rifugiate».

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«Di fronte alla tragedia di centinaia di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per le guerre e per la fame, e sono in cammino per una speranza di vita, il Vangelo ci chiama e ci chiede ad essere “prossimi” dei più piccoli ed abbandonati, a dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: “Coraggio, pazienza”» concludono dalla Fidapa citando Papa Francesco.

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lunedì 27 Marzo 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 13:48)

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