Così come annunciato, ieri il programma televisivo “Bel Tempo si Spera” ha raccontato della mistica coratina Luisa Piccarreta. In trasmissione, accanto alla conduttrice Lucia Ascione, don Gaetano Corvasce rettore del seminario arcivescovile “don Pasquale Uva”, in prima linea durante il quarto convegno internazionale “Chiesa nel Divin Volere”.
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“Le apparizioni di Gesù alla mistica Luisa Piccarreta”. Così è stato intitolato il lungo servizio andato in onda ieri mattina poco dopo le 9 su TV2000.
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Oltre alle parole di don Gaetano Corvasce, la trasmissione ha raccontato Luisa attraverso le interviste fatte a Corato dall’inviata Antonella Ventre. Michele Colonna, presidente dell’associazione dedicata a Luisa “La Santa” ha mostrato alle telecamere Torre Disperata, il luogo in cui Luisa ha vissuto la sua infanzia e qualche anno della sua adolescenza. Un accento particolare è stato posto sull’albero del gelso in cui Luisa si rifugiava quando si sentiva lontana da Gesù, quando veniva «tentata dal diavolo» come si legge nei suoi scritti.
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E poi ancora, tornando nel centro cittadino, Antonella Ventre ha visitato la «casa fondata sulla roccia del Divin volere». È quella in cui Luisa ha vissuto tanti dei suoi “incontri” con il Signore, come ha spiegato ai microfoni la signora Tonia.
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In ultimo, per ribadire il principio fondamentale che ha mosso tutta l’esistenza di Luisa, le voci di suor Assunta Marigliano e don Sergio Pellegrini, padre spirituale dell’associazione.
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Luisa «ha lasciato una grande eredità, non a me, non a Corato ma al mondo – ha detto suor Assunta -, non c’è più ansia quando si vive la Divina volontà, essa infonde pace, toglie tutto ciò che a Dio non appartiene. Questo è il messaggio che Luisa ci consegna: “fare” la divina volontà significa vivere da servo con un “Dio padrone”, vivere la divina volontà significa vivere uniti a Dio».
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«Perché la si definisce Santa?» ha chiesto Lucia Ascione a don Gaetano Corvasce. Chiara la risposta: «perché ha vissuto in Comunione di Gesù, sempre attenta alle persone, laboriosa nonostante la sua condizione fisica. La testimonianza della sua vita brillava nonostante vivesse in casa ogni suo giorno. Per tutti lei aveva una parola di conforto e di fede. Luisa ha potuto comprendere cosa significa “sia fatta la Tua volontà”, non “per forza” ma “per amore”».
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