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Disastro ferroviario: «Nessun aiuto dallo Stato». La lettera della famiglia di Francesco Tedone

La Redazione
La fiaccolata in memoria delle vittime
«Non serve che ci fermiate per strada cercando di indagare sulla nostra situazione finanziaria» scrive fratello di Francesco, Natale
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«Ci sono persone così povere che l’unica cosa che hanno sono i soldi» scriveva Michael J. È con la stessa frase, resa ancora più forte da un naturale senso di rabbia, che Natale Tedone ha concluso una lettera spedita alla nostra redazione.

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Natale è il fratello di Francesco, il giovane coratino che quel 12 luglio, appena tornato dal Giappone, salì sul “treno sbagliato” per tornare a casa da Andria. Quel treno che a Corato non è mai arrivato, portando via per sempre 23 persone e ferendone almeno altre cinquanta. E, con loro, anche le rispettive famiglie.

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La lettera di Natale è arrivata in redazione a un mese esatto dall’articolo pubblicato sulle nostre pagine intitolato «Firmati i decreti, in arrivo i fondi per le famiglie delle vittime della strage ferroviaria».

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«Nei giorni immediatamente successivi al disastro ferroviario Andria-Corato – scriveva il 7 febbraio Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera – abbiamo creato un fondo di 10 milioni di euro per dare un aiuto, meramente materiale, alle famiglie colpite dalla strage». E poi aggiungeva: «i primi 4,6 saranno assegnati alle famiglie delle vittime, non meno di 200mila euro a testa; i soldi dello Stato ci sono e saranno a disposizione delle famiglie delle vittime già nelle prossime settimane».

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Invece, ad oggi «dallo Stato solo silenzio assoluto» conferma Natale. E lo stesso vale per tutte quelle raccolte fondi organizzate da singole associazioni: «a noi non è arrivato nulla, ci chiediamo che fine abbiano fatto tutti i soldi raccolti tra i semplici cittadini».

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«Scrivo questa lettera – dice Natale – perché ormai per l’ennesima volta siamo chiamati a rincorrere i giornali per smentire voci di corridoio (di solito messe in giro dal famosissimo cugino dello zio dell’amico). Lo facciamo prendendo spunto da un vostro articolo del 7 febbraio. Io e la mia famiglia riteniamo opportuno smentire l’arrivo di qualsiasi tipo di aiuto economico nonostante sia stato superato il tempo indicato da Boccia».

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Infine la parte più amara della lettera di Natale: «vorrei scrivere un messaggio alle varie persone povere di mente con le quali siamo costretti a confrontarci quasi quotidianamente. Non abbiamo ricevuto alcun sostegno economico, non serve che ci fermiate per strada cercando di indagare sulla nostra situazione finanziaria.

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Siamo davvero disarmati da questa ignoranza. Il disastro ferroviario ha cambiato le vite di 23 famiglie, era una sorta di bomba senza sicura, che aspettava il momento giusto per esplodere. In teoria avrebbe dovuto sensibilizzare le persone in quanto poteva accadere a chiunque viaggiasse su quella linea. E invece no.

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Si passa dal semplice “beh come vanno le cose” all’affermazione che più mette in risalto la mediocrità e l’ignoranza italiana: “però nella sfortuna avete avuto anche la fortuna economica”».

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Una frase non commentabile che, oltretutto, non risponde a verità.

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martedì 7 Marzo 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 14:56)

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Maria
Maria
7 anni fa

Davvero senza parole …..all’assenza dello Stato nonostante le promesse del momento, molti purtroppo, sono abituati. La grettezza della gente è ancora più avvilente e sconcertante. ….

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

Probabilmente l’amarezza che proviene da questa lettera, non è dovuta alla mancanza dell’arrivo dei soldi, dato che non servono a far resuscitare il loro caro, ma alla delusione per il non avverarsi delle promesse fatte, per la “volatilizzazione”, forse definitiva, delle varie raccolte per beneficenza messe su per l’occasione, per le battute stupide ma perdonabili (ogni popolino cresce così come viene istruito e formato) che la gente fa. Né i parenti delle vittime possono insistere più di tanto, per non essere ingiustamente tacciati di “speculazione”. Lo Stato (che poi, siamo noi) è come una tartaruga: lenta e coriacea. E quando viene “disturbata”, si chiude in se stessa… Ma forse è la proprio la mancanza dell’urgenza, a parte qualche caso particolare (non ci sono terremoti, alluvioni, cataclismi naturali da affrontare), la causa di questo discutibile ritardo.

angelo losapio
angelo losapio
7 anni fa

vorrei dire a Natale…..questa è la realtà del mondo in cui viviamo, non credere che le persone pensino al dolore che tu e la tua bellissima famiglia state portando avanti….anche io mi sono trovato quel maledetto giorno sul treno…in partenza da Bari alle 13 circa e quando da un amico di viaggio ho sentito la notizia dell’incidente tra Corato e Andria ho pensato alle macchine….mai avrei immaginato di treni….le notizie poi a seguire sono state distruttive per tutti…..il dolore purtroppo non cancella nulla….e i soldi non arricchiscono…….ciao Natale…..un abbraccio da Angelo Losapio

Enzuccio 54
Enzuccio 54
7 anni fa

……..e come disse Renzi ( il CAZZARO)quel triste giorno ” Non vi lasceremo soli “

Romano Valenza
Romano Valenza
7 anni fa

Il più profondo disgusto per un o stato infame. Vergogna!!!!!!

M.G.
M.G.
7 anni fa

La stupidità umana è infinita. …pensare che una qualsiasi ricompensa in denaro possa colmare il vuoto……….che si crea dopo la perdita di un figlio. …….è indecente. ……..fare domande specifiche. …è da deficienti…..

M.G.
M.G.
7 anni fa

L’assenza dello stato ormai è la regola

A.S
A.S
7 anni fa

Caro Natale purtroppo l’ignoranza è una brutta bestia.Io mi ci confronto da anni ,non riuscendo ad avere figli,con questa predisposizione della gente a non farsi gli affari propri e a giudicare .Magari è la stessa che si trova nelle
Chiese a recitare litanie.Coraggio,è un consiglio: migliore risposta è il silenzio.

A.S
A.S
7 anni fa

Caro Natale purtroppo l’ignoranza è una brutta bestia.Io mi ci confronto da anni ,non riuscendo ad avere figli,con questa predisposizione della gente a non farsi gli affari propri e a giudicare .Magari è la stessa che si trova nelle
Chiese a recitare litanie.Coraggio,è un consiglio: migliore risposta è il silenzio.

Z.Z.
Z.Z.
7 anni fa

Il chiacchiericcio regna ormai sovrano…basti pensare a come è diventato miliardario zuckerberg.
E l’idiozia va a braccetto.
Fossimo d’altra pasta avremmo rotto le scatole, molto pesantemente, per sapere dove finiscono tutti i nostri soldi in tasse.
Ma niente, siamo tanti Natale che prima o poi ci lamenteremo per la mancata assistenza da parte dello stato; inermi e inetti.
E chi ha corsie preferenziali, e magari ride anche sotto i baffi, si ricordi che è solo un mafioso e il cancro di questa società.