Finalmente il libro più prezioso della nostra città può essere ammirato da tutti, in una delle sale del Palazzo Gioia. Ieri, in occasione della “cerimonia delle candele”, la Fidapa e il Rotary di Corato hanno consegnato la teca espositiva che custodisce l’incunabolo di cui da anni si prendono cura.
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«Il merito va a queste due associazioni che hanno fortemente contribuito al raggiungimento di questo obiettivo» ha detto il sindaco Mazzilli. «Queste sono le ricchezze dell’Italia e le dobbiamo mettere in mostra. È un atto di giustizia nei confronti del patrimonio che i saggi ci hanno lasciato».
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«Un segno di continuità se pensiamo a quanti presidenti Fidapa e Rotary si sono avvicendati nel prendersi cura di questo gioiello della nostra storia» ha aggiunto Angela Quinto, presidente Fidapa. Con la voce piena dell’emozione di chi porta a casa «una conquista» la Quinto ha citato quanti hanno collaborato per arrivare a questo risultato, a partire da Angela Pisicchio (socia Fidapa e responsabile del Presidio del libro per Corato) che è stata tra le prime persone ad aver pensato alla valorizzazione del volume.
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L’incunabolo, uno dei primissimi testi a stampa databile tra il 1499 e il 1500 ed appartenente al fondo dei libri rari e di pregio della biblioteca comunale di Corato, è stato valorizzato dalla Fidapa già durante il biennio 2013-2015 presieduto da Angela Povia, nell’ambito del progetto “Perle. Dall’Italia nel mondo” coordinato dalla referente della commissione internazionale arte e cultura Teodora Procacci.
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Nel marzo del 2012 l’iniziativa è stata avviata grazie ad una raccolta fondi messa in campo dagli allora presidenti Teresa De Meo (biennio 2011-2013) e Michele Loizzo, rispettivamente per la Fidapa e il Rotary Club Corato. Le stesse realtà, con Maurizio Quinto subentrato a Loizzo, hanno completato l’opera con il restauro del testo realizzato in collaborazione con l’ufficio cultura e l’amministrazione comunale.
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Presentato alla cittadinanza nell’aprile 2013, il lavoro è stato affidato al laboratorio di restauro Biblos di Maria Luce Di Michele, mentre gli studi alle socie Maria Francesca Casamassima e Teodora Procacci.
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Nel 2016, l’apertura di Palazzo Gioia e della sezione dedicata ai testi antichi della biblioteca civica, ha permesso alle due associazioni di procedere con la donazione di una teca espositiva adatta a custodire il prezioso testo e renderlo finalmente fruibile all’intera cittadinanza e ai tanti visitatori.
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