La storia

Hanno lasciato l’America per vivere tra gli ulivi della Murgia. La storia di Nicoline e Francesco

Marianna Lotito
Marianna Lotito
Hanno lasciato l'America per vivere tra gli ulivi della Murgia
Quella che sembrava la testimonianza di una disavventura sulla Murgia innevata, si è invece trasformata in una storia tutta da scoprire: «ci siamo innamorati di Corato, ci piace raccogliere le olive»
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Un camper rosso circondato dalla neve, tra gli ulivi. L’immagine di quella che sembrava la testimonianza di una disavventura sulla Murgia innevata si è trasformata in una storia tutta da scoprire.

«Vacanze in camper, bellissimo» scrivono Nicoline e Francesco per accompagnare la loro “cartolina da Corato”. Ironia, sarcasmo o realtà? Dal dubbio alla certezza.

Nicoline e Francesco sono una coppia a dir poco particolare. Dottoressa in tecnologie dell’informazione e della comunicazione lei (Ict), banchiere lui, entrambi intorno ai sessant’anni. Li abbiamo contattati utilizzando il loro profilo facebook, “Ottavio Ranch”.

Perché questo nome su facebook?
n«È il nome di un ragazzo conosciuto in Sicilia, a Sampieri. Abbiamo deciso di chiamare come lui la proprietà che abbiamo comprato a Corato» spiega Nicoline. È il luogo in cui vivono sei mesi all’anno, in un terreno della strada esterna Murgetta.

Nicoline arriva dagli Stati Uniti, New Mexico, Francesco invece è nato in Olanda. Sono in città dall’agosto del 2013. «Ci siamo innamorati di Corato e abbiamo comprato una proprietà. Restiamo qui durante l’autunno e l’inverno perché ci piace raccogliere le olive. Viaggiamo il mondo durante la primavera e l’estate».

Dopo aver badato a Moby, il suo «gatto italiano», Nicoline ci racconta la sua storia.

«Sono arrivata in America dopo aver viaggiato in tutto il mondo, lavorando in Europa e Asia, Hong Kong, Singapore, India, Indonesia, Taiwan, Sri Lanka, Malaisia. L’America era molto divertente. All’inizio ci siamo spostati con il nostro camper in tutti gli Stati Uniti. Siamo andati a New York, Chicago, New Orleans, Los Angeles, Seattle, Washingtong DC, Colorado, Florida, Arizona e New Mexico. Tutta l’America insomma.

Grazie ad internet riusciamo a lavorare pur essendo sempre in viaggio. Ci occupiamo di progetti Ict: progettazione di siti web, sviluppo di software e presentazioni di “webshop design” e “ict and profitability”.

Dopo quindici anni a Cowboy Country ci è sembrato che fosse giunto il momento di cambiare e abbiamo fatto le valigie. Ci eravamo sempre detti: “se lasciamo l’America andiamo in Italia”. Perché? Perché io c’ero stata una volta e mi era rimasta nel cuore. Abbiamo spedito il nostro camper ad Amsterdam e viaggiato in tutta Europa. Ma qualcosa mancava. Poi il vecchio sogno è spuntato di nuovo: l’Italia. Così siamo partiti.

In primo luogo la costa del Mar Tirreno e la Sicilia. Abbiamo vissuto le intemperie autunnali di Cefalù, abbiamo imparato a mangiare le orate a Palermo, abbiamo dormito a San Vito Lo Capo – nello stesso albergo in cui è stato Brad Pitt – e visitato Trapani, Marsala, Secco Grande, Sciacca. Un inverno l’abbiamo trascorso a Sampieri, dove abbiamo conosciuto Ottavio.

La primavera successiva siamo saliti sul traghetto per Genova per arrivare alla costa del mare Adriatico. Abbiamo visitato Venezia, San Marino e poi la Puglia. E abbiamo trovato Corato.

Ci siamo fermati a Castel del Monte, un favoloso castello. Abbiamo visitato la zona e Corato ci è sembrato il paese più affascinante, con gente molto cordiale, entusiasta e accogliente. Per questo siamo rimasti scegliendola come base da cui partire e a cui tornare dopo aver esplorato le altre parti del Tacco di Bacco.

Abbiamo comprato una piccola struttura per essere in grado di parcheggiare il nostro camper. Per la nostra gioia all’interno della proprietà ci sono anche degli alberi di ulivo. Non sapevamo nulla della raccolta delle olive e sulla produzione dell’olio ma abbiamo rapidamente imparato ad apprezzare il duro lavoro dei contadini e delle persone che gestiscono i frantoi.

In poco tempo abbiamo fatto amicizia con tante persone, anche anziani. Siamo stati invitati a cene e feste, ormai sentiamo nostro l’incantevole stile di vita italiano».

Com’è l’esperienza della neve a Corato?
n«È stupefacente – esclama Nicoline – Non abbiamo avuto problemi perché eravamo preparati: non appena abbiamo letto le previsioni del tempo ci siamo procurati l’acqua necessaria (vivendo sulla Murgetta veniamo a prenderla dalla fontana di Corato), la bombola del gas e l’energia elettrica (abbiniamo quella solare a quella ottenuta con il generatore)».

Quale consiglio dareste alla nostra città?
n«Come sapete, io già amo Corato. Ma c’è sempre spazio per migliorare. Per prima cosa mi auguro che sistemino rapidamente piazza Di Vagno. Gli scavi potrebbero essere parte di una esperienza per i visitatori e non qualcosa che invece li tiene lontani dal centro.

È importante che i locali e le attività riprendano a lavorare al meglio se si vuole rendere più accogliente e invitante il centro. Mi piace come è stato concepito largo Abbazia, spero che si mantengano i murales attualmente esistenti e se ne facciano altri: i turisti li amano. Inoltre servirebbero più spazi per far giocare i bambini e luoghi in cui poter fare dei pic-nic».

Un pensiero anche per le strade: «le buche allontanano piuttosto che avvicinare turisti». A Corato, aggiunge Nicoline, ci sono «molte iniziative ma spesso gli orari non corrispondono a quelli preferiti dai turisti che possono vivere il paese tutto il giorno, parlano inglese e così hanno bisogno di essere accolti. La storia della città può appassionarli, magari ascoltata nei luoghi più nascosti e sconosciuti».

Infine, tra le cose da migliorare, c’è il «sito web ufficiale della città di Corato: sia l’impostazione grafica che il contenuto non lo trovo interessante né informativo».

domenica 8 Gennaio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 17:56)

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savino dintrono
savino dintrono
7 anni fa

Si ho un te rreno vicino sono persone meravigliose

Domenico Marcone
Domenico Marcone
7 anni fa

Persone fantastiche, le ho conosciute mentre riempivano l’acqua all’oasi, bloccato dalla vista di una targa del New Mexico ho pensato subito si fossero smarriti , ma poi alla mia domanda del perchè fossero in Italia e qui loro mi hanno risposto semplicemente “Murgetta” :), Persone veramente umili e simpatiche.

Cataldo ferrara
Cataldo ferrara
7 anni fa

Si capisce subito che i nostri due concittadini acquisiti (Francesco e Nicoline) sono persone di mondo che conoscono tante culture e tante etnie, persone serie e in gamba. Bene si farebbe ad accettare i loro consigli, tra l’altro persone di cultura. Personalmente li ringrazio per avere scelto Corato come sede semestrale di permanenza, inutile aggiungere che Corato e i suoi abitanti è una città molto accogliente e cordiale. Io ascolterei i consigli di questo nostri concittadini che tra l’altro mi piacerebbe conoscere. Comunque ben arrivati tra noi nella nostra bella realtà.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

Un po’ perché siamo eccessivamente esterofili, un po’ perché Francesco (ma si chiama proprio così?) e Nicoline hanno un’esperienza di vita difficilmente eguagliabile, è giusto ascoltare i loro consigli. Il colore del loro camper prefigura, comunque, un loro carattere allegro e curioso.

M.G.
M.G.
7 anni fa

È vero……hanno capito più loro…le nostre tradizioni e la nostra cultura. …..che noi stessi coratini………ben venga gente così……..sicuramente potranno solo arricchire la nostra città. ….del resto provengono da un mondo straordinario. ….l’America. …….

rosanna
rosanna
7 anni fa

Possiamo affermare che Corato può essere definita “cuore del mondo”, oltre che della Puglia? Il cuore non è casuale nel nostro stemma: coratini, siamo orgogliosi sempre di essere tali, e continuiamo ad amare la nostra città anche seguendo i consigli di Nicoline e Francesco, che mi piacerebbe conoscere. Grazie a voi, coratini semestrali!