È un autentico gioiello dell’architettura romanica cosiddetta “minore”: la chiesa di San Vito.
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Oggi incastonata in un paesaggio “condominiale”, circondata di palazzi moderni. In passato, nel Medioevo, sorgeva addirittura fuori dell’abitato di Corato, aveva una vocazione schiettamente rurale come tanti edifici presenti nelle campagne di Terra di Bari.
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Vito Ricci ha indagato con attenzione le fonti documentarie che sin dal Medioevo riportano le notizie della chiesa di San Vito, a volte addirittura indicata come possedimento dei Templari al centro di interessanti questioni storiche. Il contributo dello studioso all’interno del volume “Rotte Murgiane” verrà illustrato e dibattuto sabato 10 dicembre a partire dalle 18 proprio nella chiesa di San Vito.
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Un’occasione per parlare di storia, di arte, ma anche di salvaguardia e tutela dei beni culturali assecondando i temi del libro “Rotte Murgiane” a cura di Luisa Derosa e Maurizio Triggiani che accompagneranno Vito Ricci in un percorso denso di notizie storiche arricchendolo con approfondimenti di storia dell’arte.
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L’incontro è organizzato dall’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi dell’Università degli Studi di Bari e dal Fai delegazione di Andria-Barletta-Trani, promotori anche dell’edizione a stampa di “Rotte Murgiane”.
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«Si ringrazia per la disponibilità la parrocchia di Santa Maria Greca ed il parroco don Sergio Pellegrini» scrivono gli organizzatori.
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…”nascosto”, hai detto bene … Se si pensa che l’abside era stata inglobata in un bagno..! Complimenti a chi l’aveva permesso.