Attualità

Referendum, «sì o no». Un confronto all’università della terza età

La Redazione
Referendum costituzionale
Ne parleranno Gianpiero Dalla Zuanna, senatore della Repubblica e Cinzia Capano, già deputato al Parlamento Italiano
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Il Forum dei Giovani Comune di Corato e l’Università della Terza Età organizzano “sì o no”, un’iniziativa di confronto ed informazione in vista del referendum costituzionale.

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L’idea è dell’Università che ha voluto fortemente coinvolgere l’istituzione comunale del Forum per rafforzare un costruttivo dialogo intergenerazionale, specie in ambito socio-culturale.

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«Nel caso specifico – spiegano dall’Università – ci preme molto l’interessamento ad un’importante momento democratico che vivrà la nostra Nazione con tale votazione referendaria, “combattendo” l’indifferenza e l’astensionismo verso la cosa pubblica, bene comune».

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Il Forum dei Giovani commenta: «non potevamo non accettare questo bellissimo invito alla collaborazione ad un’iniziativa di tale utilità civile, specialmente in questo snodo della vita Italiana che deve vedere tutti gli aventi diritto al voto protagonisti, a prescindere dalla generazione e l’età».

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«Auspico possa continuare questo dialogo tra gli enti anche in futuro» sottolinea il presidente del forum, Luigi Menduni.

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L’iniziativa si terrà giovedì 1° dicembre dalle 17.45 nella sede dell’università.

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A confrontarsi in questa occasione saranno Gianpiero Dalla Zuanna, senatore della Repubblica e prof. ordinario di demografia dell’Università degli Studi di Padova e Cinzia Capano, avvocato dell’Ordine degli Avvocati di Bari, già deputato al Parlamento Italiano.

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lunedì 28 Novembre 2016

(modifica il 23 Luglio 2022, 21:06)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
7 anni fa

La nostra Costituzione sembra voler privilegiare il Parlamento, uscito malconcio dall’esperienza del Fascismo, nei confronti del popolo, reo, agli occhi della sinistra della Costituente, di aver permesso la nascita della dittatura. Infatti la sua “sovranità” è limitata, mentre il parlamentare non ha “vincoli di mandato”, davanti alla legge non è uguale agli altri, nessuno gli vieta di fare il politico a vita, si attribuisce lo stipendio e il vitalizio che vuole, nessuno lo caccia se è assenteista o un delinquente manifesto. Irride il volere della gente (classico è l’esempio sul finanziamento pubblico ai partiti), ha ridotto il popolo ad un suo fantoccio, lasciandolo volutamente nell’ignoranza, ma gratificandolo col “panem et circenses” di antica memoria. Ora pochi uomini nemmeno si curano, pensando ai posteri, sugli effetti dell’incessante “invasione straniera”.