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Un’attrice coratina nella serie “Le tre rose di Eva”, le foto dal set con Gloria Radulescu

La Redazione
Gloria Radulescu tra le new entry della serie "Le tre rose di Eva"
«Vestirò i panni di Fiamma Astori, una ragazza ribelle e determinata. Le basta uno sguardo ammiccante per raggiungere qualsiasi obiettivo, sa bene che prima o poi tutti cadono davanti alla sua bellezza» racconta Gloria
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C’è un’attrice coratina nella quarta stagione de “Le tre rose di Eva”, è Gloria Radulescu. Per la prima volta in una produzione Mediaset, la Radulescu è nella fiction prodotta da Endemol Shine Italy che va in onda su Canale 5: dieci nuove puntate con la regia di Raffaele Mertes.

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Gloria è tra le new entry della serie, membro di una nobile famiglia, gli Astori. Al suo fianco Fabio Fulco, Daniela Poggi, Laura Torrisi, Corrado Tedeschi, Danilo Brugia e Riccardo Polizzy Carbonelli.

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Torna nella storia anche Aurora, interpretata da Anna Safroncik, un rientro inaspettato dai risvolti imprevedibili. E poi i protagonisti storici: da Roberto Farnesi nei panni di Alessandro Monforte, Luca Capuano e Licia Nunez, rispettivamente Edoardo ed Elena Monforte. E, ancora, le sorelle Tessa e Marzia Taviani interpretate da Giorgia Wurth e Karin Proia, e poi, tra gli altri, Euridice Axen, Luca Ward, Giulio Pampiglione.

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Cosa puoi svelare del personaggio che interpreti?
n«Vestirò i panni di Fiamma Astori – racconta Gloria – una ragazza ribelle e determinata. Le basta uno sguardo ammiccante per raggiungere qualsiasi obiettivo, sa bene che prima o poi tutti cadono davanti alla sua bellezza.

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Ogni giorno si occupa di marketing nell'azienda vinicola di famiglia ma non è quello che vuole, non è la vita che le piace. Si innamorerà di Edoardo Monforte (Luca Capuano) rivale della famiglia Astori. La loro storia verrà ostacolata? lui si sarà avvicinato solo per interesse economico? Chi lo sa. Bisognerà aspettare il prossimo autunno per scoprirlo.

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Un cast interessante quello con cui stai lavorando.
n«Abbiamo iniziato a girare il 4 ottobre, fuori Roma, a Lago di Bracciano e Castel Gandolfo. Gli attori del cast sono fantastici, abbiamo già instaurato un bellissimo rapporto sia lavorativo che umano. Ci aiutiamo a ripetere le scene prima di andare sul set, ci diamo consigli. Siamo sempre molto attenti e meticolosi. Grazie al cielo non mancano i momenti ironici che fanno stare bene e vivere il set in modo più leggero».

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Cosa rappresenta per te questa produzione?
n«È un'altra bella opportunità lavorativa, mi dà la possibilità di farmi conoscere in un ruolo diverso, mi sta facendo crescere.

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A un mese dall'inizio delle riprese, grazie al personaggio di Fiamma sto guardando in faccia gli aspetti professionali in cui posso migliorare. Riconoscerli è già un modo per crescere. Scoprire se stessi è meraviglioso, qualsiasi lavoro si faccia, e ad ogni età».

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Hai altri progetti in cantiere?
n«Sì, sto portando avanti un’idea con altre mie giovani colleghe: “Prime Donne”, una serie web per il prossimo anno. Il progetto nasce da un’esigenza personale e professionale di giovani attrici e artiste desiderose di mettere a frutto le loro prime esperienze sul campo. Vorremmo creare qualcosa in cui essere davvero, finalmente, protagoniste dell'azione scenica. Troppo a lungo siamo state escluse dalla filiera dell’intrattenimento o relegate in un ruolo passivo.

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Ogni episodio di “Prime Donne” sarà incentrato su un singolo personaggio femminile (e sull'attrice che lo interpreterà) alle prese con il suo primo appuntamento. Ogni incontro sarà il pretesto per “esibire” se stesse, un banco di prova tra ansie e frustrazioni, tentativo di mostrare la parte migliore di sé, tra ricerca di perfezione e scivoloni clamorosi».       

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A che punto siete con il progetto?
n«Adesso è iniziata la campagna di cowfunding, stiamo pensando anche a come ringraziare le persone che doneranno un contributo a loro discrezione. Abbiamo realizzato questo video per spiegare l'idea.

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Infinity e Mediaset hanno scommesso su di noi scegliendoci da centinaia di progetti, e finanzierà metà della campagna. Noi però, intanto, dobbiamo arrivare a metà della quota, cioè 5000 euro, altrimenti l'intero progetto non sarà finanziato».

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martedì 15 Novembre 2016

(modifica il 23 Luglio 2022, 21:52)

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