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Viaggio nella necropoli di San Magno. Foto e video

Marianna Lotito
Marianna Lotito
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Viaggio nella necropoli di San Magno
In che condizioni sono i sepolcri a tumulo che si trovano in località San Magno? Cosa c'è nei 36 ettari acquistati dal Comune in questi giorni? Siamo andati a rendercene conto direttamente
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In che condizioni sono i sepolcri a tumulo che si trovano in località San Magno? Cosa c'è nei 36 ettari acquistati dal Comune in questi giorni? Siamo andati a rendercene conto direttamente. 

Nella prima parte del reportage che vi proponiamo, abbiamo documentato lo stato attuale di alcune delle tombe di cui il Comune è proprietario già dal 2007 e per cui gli studi e gli scavi sono stati ultimati da tempo. Lasciamo alle immagini la descrizione dello stato dei cartelli, ormai divelti, che raccontano i luoghi, e delle lastre di pietra sprofondate nel terreno a causa delle intemperie e della natura del suolo. Aggiungere che sono assolutamente necessari degli interventi di tutela sembra superfluo.

Nella seconda parte del video, invece, esploriamo una delle particelle acquistate per prelazione dall’amministrazione in questi giorni. Interessanti, ma ancora tutte da indagare, le tombe che abbiamo individuato nelle parti più alte che abbiamo raggiunto.

In questo piccolo viaggio alla scoperta della necropoli ci siamo fatti accompagnare da Maria Francesca Casamassima (operatrice dell’Ufficio turistico nonché socia dell’Archeoclub) e da Francesco Cimadomo, esperto conoscitore del territorio: alla sua famiglia appartenevano molte delle aree in questione.

Alcune note sulla necropoli
«Sono tombe delle comunità che durante l’età del ferro stanziavano sulle murge e praticavano agricoltura e pastorizia. Lo studio di alcuni reperti archeologici – conservati al Museo della civiltà e del territorio – lascia ipotizzare che avessero già avviato il commercio con la Grecia». A ricostruire questi passaggi è Serena Petrone, docente coratina che prese parte agli scavi.

«Le tombe che ricadono nella nuova area – spiega ancora – sono state segnalate negli anni 80. Non furono scavate perché si avevano già informazioni dalle altre tombe: la datazione è quella già nota, vanno dall’ottavo al quarto secolo Avanti Cristo».

Per approfondire ulteriormente il tema, vi riproponiamo anche la pagina specifica della nostra sezione dedicata alla città.

venerdì 26 Febbraio 2016

(modifica il 24 Luglio 2022, 13:26)

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