L'appello

Petizione dei parrocchiani al Comune: «Un terreno per la nuova chiesa di S. Francesco»

La Redazione
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Petizione dei parrocchiani al Comune: «Un terreno per la nuova chiesa di S. Francesco»
Domani, venerdì 25 giugno, a partire dalle 20, i promotori saranno in via Duomo, con un gazebo e la presenza del notaio, per raccogliere le firme dei cittadini a sostegno del progetto
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Una petizione popolare per chiedere al Comune di individuare un terreno per la costruzione della nuova chiesa di San Francesco. L'iniziativa è di un gruppo di parrocchiani che, dopo anni di attesa, hanno rotto gli indugi e intendono provare ad avviare l'iter per realizzare un nuovo grande centro di culto. Domani, venerdì 25 giugno, a partire dalle 20 i promotori saranno in via Duomo, con un gazebo e la presenza del notaio, per raccogliere le firme dei cittadini a sostegno del progetto e «sollecitare l’intervento dell’amministrazione comunale a porre in essere tutti gli adempimenti burocratici necessari per l’assegnazione del lotto e la successiva edificazione del nuovo complesso parrocchiale San Francesco d’Assisi in Corato».

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«Sono trascorsi ormai 25 anni tra illusioni, progetti ormai superati, false promesse, sogni disattesi e la situazione non è più sostenibile» dicono i tre promotori dell'iniziativa, tutti membri del Consiglio Pastorale della parrocchia, Sandro Zucaro, Nunzio Quatela e Antonio Loiodice. «I 9mila residenti della parrocchia chiedono a gran voce che venga realizzato un nuovo grande centro di culto. La nostra petizione chiederà all’amministrazione comunale di poter assegnare un terreno su cui finalmente costruire una nuova grande chiesa. Perché i nostri anziani hanno diritto ad accedere alla chiesa in modo agevole, i nostri amici diversamente abili non devono trovarsi davanti a barriere architettoniche, i nostri ragazzi e tutte le attività oratoriali, di cui potrebbe beneficiare l’intera comunità cittadina e l’intero territorio, devono poter trovare spazi e modi per poter condividere i momenti più belli della loro crescita. Finalmente con una nuova grande chiesa, potremmo tornare a celebrare i matrimoni perché l’aula liturgica attuale non è propriamente idonea a tale scopo. Ecco perché con grande forza i cittadini lo chiedono: porteremo avanti questa petizione – concludono – e domani saremo in via Duomo per raccogliere le firme dei cittadini».

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La parrocchia San Francesco d’Assisi è stata eretta il 21 novembre 1941 da S. E. Mons. Francesco Petronelli nella chiesa del Divino Amore ubicata in via Carmine. Nel tempo, l'edificio di culto è divenuto purtroppo inaccessibile per motivi di staticità e sicurezza e così, dal 1993, la comunità parrocchiale San Francesco si è trasferita in via Andria 44, nella chiesetta di Maria SS.ma dell’Altomare, già succursale della parrocchia, situata all’interno del plesso scolastico “Oriani-Tandoi”.

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«L'attuale chiesa – si legge nel testo della petizione – ha però una superficie ridotta, soprattutto se la si rapporta ai circa 9mila residenti nel quartiere. Lo spazio destinato ad aula liturgica non è quindi idoneo ad accogliere le celebrazioni delle solennità dell’anno liturgico, né tanto meno la celebrazione dei Sacramenti, per i quali si è costretti ad utilizzare o altre chiese, o la palestra della scuola del quartiere dell’atrio di via Sidney Sonnino. Come, tra l’altro, avvenuto anche durante questo tempo di pandemia per le restrizioni legate alle misure anti covid. Questa problematica ha determinato negli anni scorsi e continua a provocare, ancora oggi, un continuo allontanamento dei residenti dalla loro parrocchia di appartenenza territoriale verso altre parrocchie della città, seppur quest’ultime siano ubicate ad una notevole distanza dal quartiere di San Francesco. In passato le precedenti amministrazioni comunali si sono interessate alla questione avviando un percorso diretto alla costruzione, ex novo, di una nuova chiesa nel lotto delimitato da via della Disfida, via Gigante e via Grossi. Il progetto di costruzione, sin dall’inizio, ha però incontrato diversi impedimenti, soprattutto da un punto di vista urbanistico, tra le quali, a mero titolo esemplificativo, si cita la difficoltà di espropriare i terreni ivi ubicati.

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Negli ultimi anni, anche a causa della situazione amministrativa vissuta, il progetto, e con esso tutto l’iter procedurale, si è totalmente arrestato. È interesse dei firmatari smuovere la situazione di stallo venutasi a creare, innanzitutto per il bene dell’intera comunità parrocchiale, ma anche nell’interesse di tutta la comunità cittadina, (poiché le strutture legate all’edificio di culto rappresentano un bene usufruibile dalla collettività, si pensi alle strutture sportive, al teatro, all’oratorio, all’auditorium) per questo, si desidera richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale perché possa interessarsi della questione ponendo in essere tutti gli adempimenti, amministrativi e burocratici, per far sì che, dopo anni, si possa finalmente giungere all’avvio dei lavori di costruzione della nuova chiesa». 

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I promotori, quindi, chiedono che «la petizione venga sottoposta alla visione, discussione e deliberazione della giunta comunale e/o del consiglio comunale e che venga data risposta, ai sottoscritti promotori, per iscritto, entro sessanta giorni dalla data di protocollo».

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giovedì 24 Giugno 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 6:39)

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Maurizio
Maurizio
2 anni fa

Mah……personalmente vedo in tutti i comuni vicini la costruzione di chiese nuove senza tanti problemi

Un Cattolico
Un Cattolico
2 anni fa

L' Italia è Laica, che i promotori di questa assurda pretesa si autofinanzino. La priorità è la lotta contro la miseria. Corato ha un numero esagerato di sacerdoti e di Chiese .

cataldo quercia
cataldo quercia
2 anni fa

ma scusate non possiamo riattivare la vecchia chiesa di S. Francesco a via Carmine? cosa c'era che non andava bene in quel tempio? troppo vicino ad altre chiese? beghe d prossimità? mah!

Aldo
Aldo
2 anni fa

La costituzione riconosce il diritto del culto… Belle queste parole… Quanto sono belle tutte le altre contenute nella carta suprema, fonte primaria del diritto italiano… Non per questo la chiesa (in questo caso cattolica, ma il mio discorso vale per tutte le professioni di fede) deve avanzare pretese esplicite o implicite di denaro alla comunità. Se un'opera si può realizzare autofinanziandosi è bene, sennò aprissero i vecchi luoghi di culto e amen. Diceva uno più famoso di me tanto tempo fa: solleva un sasso e lì ci troverai Dio, etc etc…

gg
gg
2 anni fa

con l'idea di abbattere le barriere architettoniche sono d'accordo, ma che si debba costruire una chiesa rapportata ai 9mila abitanti della zona mi sembra un po' eccessivo. Non credo vadano tutti e 9mila insieme in chiesa! nè il 50%, nè il 30 % e così via! Il Comune ora ha altre cose cui pensare e, sinceramente, la realizzazione di un nuovo centro di culto è inutile data la preesistenza di uno che potrebbe essere semplicemente reso più facilmente accessibile con delle strutture murarie idonee.

a m
a m
2 anni fa

Un quartiere è luogo di aggregazione: sociale, familiare, lavorativa, culturale,ecc. La Parrocchia è tutto questo è di più; ognuno di noi credo abbia una dimensione spirituale che coltiva secondo la propria sensibilità(non siamo solo carne). Percio' di questo valore aggiunto ma non secondario se ne beneficiano i giovani, che in questo luogo “sano” d'incontro e confronto li aiuta a sviluppare e far crescere la propria identità di cittadino e di credente. Il valore solidale e caritativo per i nostri nonni, per i fratelli in difficoltà, per famiglie sempre più allo sbando e tanto altro. Se tutto questo è solo un criterio valutativo in termini di moneta e dubbio altruismo restiamo nei nostri processi mentali egoistici e malevoli. Scusatemi se mi sono prolungato .

Franco
Franco
2 anni fa

Fare commenti col vecchio giochino dei nomi diversi però non vale. Anche perché si vede benissimo che è sempre la stessa manina che scrive, ma studia poco l'argomento prima di farlo.

a m
a m
2 anni fa

carissimo veggente, hai visto bene in parte ,non ho studiato l'ARGOMENTO , MA PER IL RESTO HAI TOPPATO, questa manina è la prima volta in assoluto che s'è permesso un commento(ed anche ultima) ,per il nome è originale alla fonte, e comunque questi argomenti dovrebbero stimolare il confronto e la crescita di una comunità allargata alla città e non le punzecchiature (ci pensano le zanzare).

Marco
Marco
2 anni fa

Si ma se la raccolta andrà a buon fine per favore risparmiateci quelle orribili chiese moderne o peggio moderniste.