Ascoltare «percezioni, prospettive, esperienze» sul tema dell’immigrazione. Problema o risorsa? Se ne parlerà in un dibattito organizzato dai Rotary Club di Corato e di Bitonto-Terre dell’Olio, in collaborazione con la Fondazione Casillo, patrocinato dal Comune di Corato.
Ospiti della serata saranno Carmine Esposito, Questore di Bari; Antonio Felice Uricchio, magnifico rettore dell’Università degli Studi di Bari “A. Moro”; Michele Karaboue, docente presso l’Università di Napoli, esperto di politiche per l’integrazione; don Vito Piccinonna, direttore Caritas Diocesana Bari-Bitonto; Dario Belluccio della associazione Nazionale Studi Giuridici sull’immigrazione; Cosimo Zanna della Fondazione Casillo; Rossano Sacco, docente, esperto delle politiche della non accoglienza.
In programma anche i saluti del sindaco del Comune di Corato, Massimo Mazzilli ed i presidenti dei Rotary di Corato, Gianfranco Tarantini, e Bitonto-Terre dell’Olio Bruno Fransvea. Condurrà l’incontro e modererà gli interventi il giornalista Cenzio Di Zanni.
«Il Rotary – scrivono dal Club Corato – ha già organizzato in passato incontri di approfondimento sui temi dell’immigrazione (Mare Nostrum, Ai-Lati). Questa volta, chiederemo ai nostri ospiti di parlarci di migrazione e formazione, del quadro europeo della politica sulla migrazione, delle politiche di solidarietà, accoglienza e integrazione, dei diritti dei migranti, delle problematiche legate alla prevenzione ed alla sicurezza, e ascolteremo le testimonianze dirette di chi ha vissuto in prima persona l’esperienza dei flussi migratori».
L’incontro si terrà venerdì 17 novembre, a partire dalle 18.30, nella sala verde del Palazzo di città
…ritengo sia un argomento ormai superato dagli eventi, poichè discuterne, non comporta una possibilità di scelta… Il problema è dato dall'aver trasformato l'Italia, e specie le grandi città, in un qualcosa di ormai indefinibile, inimmaginabile, inqualificabile. La risorsa? Ringraziamo il '68, le promozioni facili, le lauree inutili, i genitori surrogato dell'assegno di disoccupazione.
Ormai il rispetto va più a loro che a un italiano costretto a lavori umilianti, sottopagati e usuranti.
Per chi ha gli immobili vuoti da anni sono una grande risorsa. Il nuovo business: locare agli immigrati… grazie forse ad amici politici…