Cultura

Concorso letterario “Cataldo Leone”, sabato la premiazione

La Redazione
Concorso letterario “Cataldo Leone”
La cerimonia si svolgerà sabato alle 9.30 nel chiostro del municipio
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Puntuale come ogni anno arriva il momento della premiazione anche per il concorso letterario “Cataldo Leone” – Città di Corato. L’ottava edizione, organizzata dall’omonima associazione culturale, si concluderà nel chiostro del municipio sabato 27 maggio alle 9.30.

Quest’anno il concorso è dedicato ad Orazio Caputo e Antonietta Di Bari Bruno.

Il fabbro ferraio Orazio Caputo
«Poco si sa sulla vita di Orazio Caputo, poeta e primo fabbro colto di Corato. Nato nel seicento, scrisse poesie e sonetti con la grazia del fabbro nel seno di una forte capacità narrativa trasmessa alla parola, ma anche di voli pindarici emblematici. Pessimismo e metafore si mescolano con martellante angoscia vivisezionando il mistero della vita e della morte.

Dopo secoli da quando i sonetti nacquero, non siamo più abituati forse, a leggere tanta sofferenza ma la profonda conoscenza della mitologia greca, l’erudizione letteraria, il rigore metrico, l’immaginario fantastico del fabbro ferraio Orazio Caputo meritano non sono il ricordo dei coratini ma lo studio e l’interesse da parte di specialisti di prestigiosa caratura».

Antonietta Di Bari Bruno, la prima poetessa coratina
«Se Orazio Caputo è il primo poeta colto, Antonietta Di Bari Bruno, è la prima poetessa coratina. Nacque a Torino il 1896, mori a Corato nel 1977. È stata anche valente pittrice. Pubblicò diversi libri di poesia: “Accordi in sordina”, “Amore e poesia della natura”, “Azzurro corsiero”, “Petali al vento”, “Eterni incanti”. Notevoli anche le opere in prosa fra le quali ricordiamo “Girotondo sulla giostra” e “Vivere”.

Sul piano stilistico e immaginario, la scrittrice è sideralmente diversa dal fabbro colto. L’ispirazione letteraria nasce dai sentimenti dell’animo femminile e, dunque, elude il sentimentalismo vacuo e retorico ed esalta la melanconia come rifugio di valori etici. La tersa scrittura della poetessa coratina, durerà nel tempo per essere stata un sogno costante di donna e di intellettuale.

Di entrambi i poeti si è ampiamente occupato il professor Gaetano Bucci nella sua opera “Cor sine labe”, storia antologica della poesia di Corato. l coratini siano memori ed orgogliosi della poetessa silenziosa».

martedì 23 Maggio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 10:02)

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